La festa di Halloween è ormai entrata a pieno diritto nelle nostre tradizioni e non c’è famiglia in cui non venga celebrata in qualche modo: anche dove non ci sono bambini, non possono mancare ricette a base di zucca, dolcetti a forma di ossa, decorazioni con ragnetti e fantasmini in tutta la casa.  

Ciò nonostante, Halloween è ancora la festa che fa più discutere in tutto l’anno: i partiti dei sostenitori e dei detrattori affilano le armi e discutono con raffinati argomenti, storici e antropologici… 

Abbiamo chiesto ai cittadini di OpinionCity di darci il loro parere. Con ben 3.500 voti, i nostri cittadini si sono espressi così: 

SI    65% 

NO 35% 

Dagli USA con furore 

Chi, come noi, comincia ad avere un po’ di anni sulle spalle, ricorderà che negli anni ‘60 del secolo scorso,  della festa di Halloween si leggeva solo nei fumetti di Paperino, dalle cui pagine i nipotini Qui, Quo e Qua ci informavano che da loro, negli Stati Uniti, si festeggiava questa strana ricorrenza con tanto di zucche intagliate e illuminate e di improbabili costumi di fantasmi e di mostri. 

Una tradizione americana, quindi? Non proprio.  Col tempo, abbiamo scoperto che si trattava di una tradizione celtica, portata in America dagli immigrati irlandesi, e che il nome Halloween è la deformazione di All Hallows’ Eve, cioè la Vigilia di Ognissanti, 

Era il Capodanno celtico, la festa pagana che celebrava la fine dell’estate e l’inizio della stagione fredda; quella notte magica in cui cielo e terra possono entrare in comunicazione, è stata, come spesso accade, assorbita nella festa liturgica cristiana di Tutti i Santi e nella celebrazione dei defunti. 

Della festa pagana sono sopravvissute le forme: i fantasmi, le streghe, i mostri che però sono allegri e benevoli, i dolci a forma di ossa, tutte usanze che, lungi dall’essere, in origine, ciarpame consumistico, volevano essere un modo per proporre il buio dell’inverno e il mondo dell’aldilà in maniera benevola e rassicurante. 

Circa venti anni fa, la tradizione americana si è imposta anche da noi, con tutto il suo carico di merchandising per feste scolastiche e non solo, ma ne è stato stravolto il senso originario. Non più quindi, defunti benevoli e rassicuranti, ma spiriti cattivi da scacciare e allontanare in una notte folle in cui streghe, fantasmi,  zombie e vampiri possono girare  indisturbati per le città di tutto il pianeta, da New York a Shangai, da Sidney a Vienna a Roma. 

E la zucca? 

Già, la zucca, il vero, indiscusso simbolo di Halloween, che significa, da dove viene? 

Secondo la leggenda, la zucca e altre verdure intagliate in modo da creare facce mostruose, la notte del 31 ottobre dovevano essere appese fuori dell’uscio di casa, per allontanare gli spiriti maligni.  

La tradizione vuole che lo spirito di un fabbro irlandese ubriacone, rifiutato dal Paradiso e dall’Inferno, fosse costretto a vagare nel buio della notte facendosi luce con una candela racchiusa in una rapa intagliata.   

Quando, in seguito ad una terribile carestia, tanti irlandesi furono costretti ad emigrare negli Stati Uniti, portarono con sé le loro tradizioni ma, non avendo a disposizione rape, utilizzarono le zucche, più economiche e facili da reperire. Per questo, la zucca intagliata, simbolo indiscusso della festa di Halloween, è chiamata Jack O’ Lantern

Dolcetto o scherzetto? 

Anche questa è un’usanza antica che ha visto mescolarsi tradizioni pagane e cristiane: l’uso di mascherarsi e bussare ai vicini in cerca di dolci risale all’usanza cristiana di chiedere offerte in cambio di preghiere per i defunti. 

Del resto, feste simili a quella di Halloween sopravvivono un po’ dappertutto in Italia. 

In Puglia, in provincia di Foggia, si festeggia la notte dei Fucacoste e Cocce Priatorje (“falò e teste del Purgatorio”) . Le “cocce” altro non sono che zucche intagliate, in origine a forma di croce. 

Le zucche si trovano anche nelle tradizioni della Calabria, in particolare a Serra S. Bruno (Vibo Valentia). Qui i ragazzini intagliano la zucca per riprodurre un “coccalu di muortu”, cioè un teschio: poi si aggirano per le strade chiedendo “Mi lu pagati lu coccalu?” (“Me lo pagate il teschio?”). 

In Abruzzo le zucche si chiamano “Cocce de morte” e vengono portate in giro dai ragazzi come personificazione dei morti. Quando bussano alle porte e si presentano:”l’aneme de le morte!“, il padrone di casa si prepara ad offrire dolci, frutta secca o spiccioli. 

In Sicilia, la “Festa dei Morti” è attesa soprattutto dai bambini: sanno che se sono stati bravi riceveranno in dono dai parenti defunti il “cannistru”, un cesto pieno di giocattoli e dolci. 

In Sardegna, Halloween ha molti nomi: i più diffusi sono Is Animeddas al sud e Su Mortu Mortu nel nord della regione. 

Le nostre tradizioni, però sono più vicine al significato dell’antica festa celtica che alla spettacolarizzazione macabra della festa americana: i morti sono benevoli e convivono pacificamente con i vivi, le loro anime sono presenze rassicuranti che vanno richiamate e guidate con la luce delle lanterne. 

Perché ci piace Halloween? Una spiegazione scientifica 

Ma perché una festa basata sul terrore piace così tanto a grandi e piccoli? Perché siamo affascinati dalla festa più macabra dell’anno?  

La scienza ci viene in aiuto dandoci tutte le spiegazioni del caso.  

Il motivo è lo stesso per cui piacciono tanto i film horror: guardando un film pauroso abbiamo modo di guardare in faccia quello che ci terrorizza più nel profondo, ma in modo, per così dire, “protetto”, in un ambiente rassicurante. Possiamo cioè guardare in faccia le nostre paure senza correre reali pericoli. 

Nel nostro cervello, l’informazione terrorizzante arriva all’amigdala, una piccola struttura a forma di mandorla che genera uno stato di allerta, come se dovessimo reagire ad una situazione di pericolo imminente. Viene attivata anche la produzione di endorfine e dopamina, come se dovessimo essere pronti a sopportare un dolore fisico. 

Contemporaneamente, però, la stessa informazione arriva ai lobi frontali che la svuotano del suo significato pauroso, razionalizzandola.  

Si attiva quindi un sistema di attivazione- rassicurazione che però funziona meno bene nei bambini che perciò risultano più impressionabili. 

E tu cosa ne pensi? 

  • In genere organizzi una festa per Halloween? Quali costumi ti piacciono? 
  • Pensi che sia un bene accogliere tradizioni provenienti da altri Paesi? 
  • Pensi che la festa di Halloween sia solo un’occasione in più proposta dal mercato per stimolare i consumi ? 

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