Abbiamo affrontato questa volta un tema di grande attualità, quello dell’intelligenza artificiale che si sta facendo largo a grandi passi nella vita di tutti noi, a volte anche senza che ce ne rendiamo conto. E i cittadini di OpinionCity si sentono attratti e affascinati da questo nuovo mondo tutto da esplorare o  ne sono un po’ intimoriti?

I cittadini di OpinionCity, con quasi 2.000 voti, si sono espressi così:

AFFASCINA  72%

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L’intelligenza artificiale (AI): che cos’è?

Se cercate in Internet una definizione di intelligenza artificiale (AI con l’acronimo inglese), troverete spiegazioni complesse per addetti ai lavori, ma anche definizioni semplici che possono avvicinare tutti, anche i bambini, ad un mondo  da fantascienza.

L’intelligenza artificiale è un concetto al quale gli scienziati stanno lavorando da oltre 60 anni, precisamente dal 1956 quando questa definizione fu utilizzata per la prima volta dal matematico statunitense John McCarthy.

In termini semplici, potremmo definire l’intelligenza artificiale come una capacità delle macchine di svolgere compiti che, se svolti dagli umani, richiederebbero intelligenza.

Quindi, una macchina è dotata di intelligenza artificiale se è in grado di svolgere compiti simulando ogni aspetto dell’apprendimento e del comportamento umano, in quanto fornita di istruzioni software tali da dare l’impressione a chi osserva, di avere di fronte un essere umano e non una macchina.

La macchina deve essere “allenata” da chi la programma inserendo nel sistema documenti e testi che l’intelligenza artificiale possa analizzare, imparandone i meccanismi, fino ad arrivare ad una relativa indipendenza: una volta ricevute le enormi moli di documenti su cui basarsi, la macchina evolve, come se imparasse da sola senza bisogno di “spiegazioni”.

 L’intelligenza artificiale è già tra di noi

E’ proprio così: lo avreste mai detto? Per esempio, ogni volta che facciamo una ricerca in internet, utilizzando un motore di ricerca, il software che lo governa ci dà dei risultati specifici per noi, in base alla nostra localizzazione geografica, ai nostri interessi, ai nostri gusti e alle nostre ricerche precedenti.

Avete mai provato a giocare a scacchi con il computer? Avrete notato che il software “capisce” il vostro modo di giocare e risponde in modo adeguato. Lo stesso avviene  in tutti quei videogiochi in cui dovete interpretare un personaggio: l’avversario reagisce in modo “intelligente” in quanto il software  governa intrecci e personaggi per creare situazioni sempre nuove ma legate al vostro modo di giocare.

E che dire degli “assistenti virtuali”?  Questi maggiordomi digitali al nostro servizio sono in grado di riconoscere la nostra voce, capire quello che diciamo, eseguire ordini, imparando nel tempo le nostre abitudini e diventando sempre più precisi e affidabili.

Attualmente, l’intelligenza artificiale è largamente usata per fornire suggerimenti basati, ad esempio, su acquisti precedenti, su ricerche e su altri comportamenti registrati online.

Veramente strabilianti sono le capacità di ChatGPT (dove GPT sta per Generative Pretrained Transformer) che è in grado, attraverso il deep learning, di generare testi simili a quelli umani e gestire diverse attività come la risposta a domande e la traduzione automatica. ChatGPT è in grado di comprendere le sfumature del linguaggio umano in modo da produrre risposte pertinenti e coerenti con fluidità e naturalezza su una vastissima gamma di argomenti.

Immaginate di dover scrivere un articolo su un argomento di sport o di economia o di storia: basta chiedere a ChatGPT di elaborare un testo su quel determinato argomento, indicando lo stile, il tono, la lunghezza, e voilà, il gioco è fatto! Nel giro di pochissimo il nostro articolo sarà pronto. Non siamo del tutto soddisfatti? Basterà chiedere a ChatGPt di migliorare il testo rendendolo più scorrevole, di dare un tono più amichevole o più serio, di inserire più informazioni ecc… Arriveremo in breve tempo al risultato voluto.

E non esistono solo software per l’elaborazione automatica di testi: con Midjourney un’intelligenza artificiale text-to-image, possiamo realizzare immagini, dipinti alla maniera del pittore che vogliamo o foto assolutamente realistiche di persone che non esistono. In pratica, noi scriviamo cosa vorremmo vedere rappresentato e il software, in pochi minuti, è in grado di produrlo.

Possiamo addirittura comporre musica nello stile del compositore che preferiamo! Alla fine queste opere saranno difficilmente distinguibili da opere autentiche, prodotte da esseri umani.

Tutto questo, naturalmente, pone numerosi problemi per quanto riguarda la proprietà intellettuale di opere prodotte con questi sistemi, nonché problemi sulla sicurezza dei dati e sulla privacy.

Una conquista che affascina e spaventa

Sicuramente è affascinante osservare che la maggior parte delle attività propriamente umane, come pensare, scrivere, ecc… possono essere svolte dalle AI con una facilità e sicurezza tali da impressionare chiunque.

Al tempo stesso, questo preoccupa e spaventa, perché molti temono di poter essere facilmente sostituiti dalle macchine “pensanti”.

Sicuramente, il progresso della AI ci pone alcune questioni delicate sulle quali riflettere. Limitazione delle libertà personali, discriminazione, manipolazione dell’opinione pubblica: ecco i rischi che l’intelligenza artificiale porta con sé.

Se da una parte l’AI esplica il meglio delle sue potenzialità in campi quali la ricerca medica, l’analisi dei dati o le missioni spaziali, è evidente che queste capacità, mal utilizzate, possono rivelarsi estremamente pericolose in diverse situazioni. Qualche esempio? 

Situazioni di guerra: la capacità di catturare e analizzare immagini potrebbe essere utilizzata per indirizzare droni killer e identificare bersagli da assegnare ad armi autonome.

Riconoscimento facciale: già esistono sofisticati sistemi di sorveglianza che utilizzano il riconoscimento facciale. Ma se questi sistemi non fossero utilizzati esclusivamente per dare la caccia a pericolosi criminali? Si teme che in breve tempo il riconoscimento facciale si spingerà ben oltre e assisteremo alla comparsa di sistemi in grado di identificare le nostre emozioni davanti allo schermo di un computer, davanti a una vetrina o a uno scaffale del supermercato, indirizzando quindi le nostre scelte successive.

Fake news: attraverso sistemi di AI, è molto facile creare fake news. Sappiamo che è possibile creare testi, video, immagini, foto di persone del tutto plausibili, ma completamente inventati. Manipolare le informazioni, a questo punto, diventa un gioco da ragazzi e discernere il vero dal falso sarà sempre più difficile.

Manipolazione delle informazioni: Con sistemi di AI è possibile pilotare la coscienza politica delle persone dando maggiore risalto a certe notizie e a certe fonti di informazione a discapito di altre, influenzando di fatto le scelte politiche.

Sistemi di guida autonoma: Se l’AI è utilizzata in sistemi di guida autonoma, chi risulta responsabile in caso di  incidente stradale?

Ma se tutte queste preoccupazioni sono legittime, possiamo però guardare a queste nuove realtà come un’opportunità di crescita e come strumenti che possono venirci in aiuto, se opportunamente gestiti.

Possiamo ritenere che la tecnologia non sarà mai in grado di sostituire l’uomo perché, se  è perfetta nel dare risposte immediate ed efficaci, tuttavia non è in grado di porre delle domande con la stessa capacità umana, che è frutto di un pensiero razionale e sensibile su ciò che ci circonda.

E tu cosa ne pensi?

  • Utilizzi già qualche forma di AI nel tuo quotidiano o nel tuo lavoro?
  • Conosci ChatGPT? Hai mai provato ad utilizzarlo per creare testi?
  • Quali suggerimenti ti sentiresti di dare per rendere meno pericolosa e “invadente” l’intelligenza artificiale?

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