Abbiamo voluto proporvi questa volta un’inchiesta che è anche un bilancio di questi primi mesi del nuovo anno. Il Capodanno porta con sé un’idea di rinnovamento e di rinascita che certamente ci avrà spinto a formulare (come sempre) dei buoni propositi. Ma ora, che fine hanno fatto? Sono rimasti lettera morta, archiviati insieme alle decorazioni natalizie, o siamo stati seri con noi stessi e abbiamo cominciato ad attuare almeno in parte quanto ci eravamo prefissi? Questo è quanto abbiamo chiesto ai cittadini di OpinionCity che, con oltre 2.300 voti, si sono espressi così: 

SI:   63% 

NO: 37% 

Buoni propositi o… sogni? 

Capodanno: c’è chi lo ama e chi lo detesta!  Si oscilla tra l’ansia di chi sente di dover fare qualcosa di speciale e memorabile per celebrare un periodo che si chiude e l’inizio di una nuova fase, una pagina bianca tutta da scrivere, e la malinconia di chi invece si lascia prendere dal pensiero del tempo che passa ineluttabile. 

Ma i cittadini di OpionionCity sono persone positive: per loro il Capodanno ha il sapore della magia e dell’aspettativa per un nuovo inizio tutto da giocare. Per questo i buoni propositi non possono mancare. Ma perché, allora, a qualche mese di distanza, per molti, tutto è già dimenticato e rinviato al prossimo anno? 

Probabilmente perché quelli che abbiamo formulato non sono realmente propositi alla nostra portata ma solo sogni. Teniamo conto anche che per realizzare un obiettivo sono necessari pianificazione, impegno e determinazione, bisogna voler mettersi realmente alla prova. 

Le tre categorie di obiettivi 

I buoni propositi che abitualmente formuliamo ricadono in tre aree principali: la salute psicofisica, la realizzazione di sé (ad esempio a livello professionale) e le relazioni personali (amore, amicizia, famiglia). E’ importante capire a quale area si riferiscano i nostri propositi per trovare la strategia migliore per realizzarli. Inoltre, è fondamentale studiare dei meccanismi che ci aiutino a mantenere viva la motivazione. 

Allora, vogliamo provare a darvi qualche suggerimento in modo, che la prossima volta, siate in grado di formulare propositi più realizzabili. 

1. Provate a scrivere una lista dei vostri buoni propositi. Sì, ma che siano pochi, 5 al massimo, e che siano effettivamente alla vostra portata e realizzabili. Inutile scrivere “quest’anno farò il giro del mondo” se sappiamo benissimo che non è una cosa praticabile per vari motivi: questo è un sogno, non un proposito. 

2. E’ importante proporsi obiettivi realistici e precisi: non possiamo proporci, per esempio, di perdere 20 chili in un mese.  Meglio proporsi di farsi seguire da un nutrizionista per avere un piano alimentare equilibrato che ci consenta di recuperare gradualmente la nostra forma fisica. E non ci proponiamo nemmeno  di “fare più sport” in maniera generica: meglio fissare dei tempi, per esempio un’ora di palestra due volte alla settimana. 

3. Un altro “segreto” è la condivisione: parlate con gli amici dei vostri propositi! Condividere le buone intenzioni con qualcuno vi impegnerà maggiormente con voi stessi, rendendo l’obiettivo più concreto. In qualche modo, vi impegnate a rendere conto all’amico dei vostri progressi, senza poter barare. 

4. Focalizzatevi sul percorso, più che sull’obiettivo finale. E’ come frammentare il tragitto in tanti piccoli segmenti, ognuno dei quali già rappresenta un obiettivo in sé, ma più a portata di mano, più facile da raggiungere. Se volete smettere di fumare, partendo da 40 sigarette al giorno, sarà più facile porvi l’obiettivo di ridurre il vostro consumo, per esempio, di 10 sigarette al mese. Ci sarà un minore rischio di fallimenti. 

E tu cosa ne pensi? 

• Hai mai provato a formulare una lista dei buoni propositi? 
• Riesci a mantenere le promesse che hai fatto a te stesso per più di sei mesi? 
• Quali suggerimenti ti sentiresti di dare per mantenere viva la motivazione e mantenere gli impegni presi? 

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