Abbiamo affrontato anche questa volta un tema di grande attualità: la possibilità di intraprendere un viaggio nello spazio, non da astronauti ma da turisti. Che ne pensano i nostri cittadini di OpinionCity? Sono attratti da questa possibilità? Sarebbero pronti a mettersi in gioco? I cittadini di OpinionCity, con oltre 4.000 voti, si sono espressi così:
 

Sì (66%)

No(34%)

A spasso tra le stelle… può essere questo il nostro futuro?

Volare nello spazio, intraprendere viaggi intergalattici, ammirare la nostra Terra da lontano, vedendo con i propri occhi quello che finora era possibile vedere solo in un film di fantascienza: probabilmente questo sogno tra non molti anni sarà una realtà alla portata di molti, se non di tutti.

 

Ci hanno visto lungo i vari Jeff Bezos, Charles Branson e Elon Musk, che hanno scorto nel turismo spaziale il business dei prossimi anni.

 

Al momento si tratta certamente di un turismo d’élite, ma è anche l’apertura di una nuova frontiera che può spalancare ampi spazi a nuovi rami commerciali finora inimmaginabili.

 

Il pioniere è stato Richard Branson, imprenditore britannico dal favoloso patrimonio di 4,3 miliardi di dollari! Branson ha preso parte ad un test flight con la navicella Unity 22 della sua compagnia Virgin Galactic, raggiungendo gli 88-89 chilometri di altitudine e diventando a tutti gli effetti il primo turista spaziale.

 

Poi è stata la volta di Jeff Bezos, fondatore e presidente di Amazon, la più grande società di commercio elettronico al mondo. Bezos, per volare fino a oltre i 100 chilometri sopra il livello del mare, ha utilizzato il razzo New Shepard della sua Blue Origin, una società privata che ha stipulato accordi con la NASA per sviluppare nuove tecnologie per il volo spaziale umano.

 

Entrambi – in compagnia di un selezionato equipaggio – hanno potuto godersi il panorama della curvatura della Terra così come sperimentare l’assenza di gravità.

 

E poi c’è Elon Musk, il secondo uomo più ricco del mondo, colui che ha fatto lanciare una serie di satelliti artificiali nell’ambito del progetto Starlink, tramite il quale il magnate visionario ha intenzione di portare internet iperveloce in ogni singolo punto del pianeta, dall’Antartide al più isolato angolo del Pacifico. Non solo, Musk è anche tra i fondatori di Tesla, l’azienda leader nella produzione di auto elettriche. E come se non bastasse, il multimiliardario è uno dei co-fondatori di PayPal, il metodo di pagamento via internet che ha dato notevole impulso al commercio elettronico. Bene, la sua creatura più giovane e stuzzicante è SpaceX, che per conto della Nasa ha trasportato in orbita i primi componenti di una stazione spaziale che orbiterà intorno alla Luna. Musk fino ad ora non ha volato ma, afferma, la Luna è solo un primo passo: lui punta a Marte!

 

Non chiamateli astronauti!

Si possono definire astronauti coloro che partecipano a questi voli in assenza di gravità? Basta infilarsi una tuta e un casco e galleggiare senza peso per qualche ora per potersi fregiare di questo bel titolo altisonante?

 

La risposta è NO! Tra il turista spaziale e l’astronauta c’è, fatte le debite proporzioni, la stessa differenza che passa tra un passeggero di un volo di linea e un pilota. Per andare nello spazio per poche ore o per qualche giorno non servono requisiti particolari o un addestramento specifico, basta solo un minimo addestramento. Per diventare astronauti il percorso è ben diverso: c’è da superare una dura selezione che prevede requisiti fisici non da tutti, e poi è richiesto un addestramento molto lungo e rigoroso in centri specializzati. Inoltre, l’astronauta, per potersi definire tale, deve portare a termine nello spazio alcuni esperimenti da effettuare in condizioni di assenza di gravità.

 

Per i nuovi “astroturisti” tutto questo non è richiesto: si potrà viaggiare anche se si soffre di qualche patologia, basterà attenersi ad un prontuario che gli addetti ai lavori stanno già preparando.

Un hotel… stellare

Ed è già in fase avanzata di progettazione un nuovo tipo di stazione spaziale “privata” che potrà ospitare fino a 10 turisti: l’hotel tra le stelle si chiamerà Orbital Reef e apparterrà, inutile dirlo, a Jeff Bezos!

 

Non sarà un parco-giochi, ma ospiterà laboratori, set cinematografici per scene da girare in microgravità, oltre ovviamente a suite di lusso per gli “astroturisti”. La nuova stazione orbitante dovrebbe cominciare a funzionare entro la fine del decennio.

 

Si tratta di un mercato molto promettente: a quanto pare, la NASA trova più conveniente utilizzare i servizi offerti da Bezos piuttosto che sostenere i costi di manutenzione delle stazioni internazionali esistenti o di realizzarne di nuove.

Un ciak nello spazio

Non solo turismo: ora ci sono anche riprese cinematografiche girate nello spazio.

 

Sono già concluse le riprese per il primo set cinematografico allestito in orbita, a bordo della Stazione spaziale internazionale, con un’attrice professionista, attori non professionisti reclutati fra veterani dello spazio e un regista multitasking. La prima troupe spaziale è interamente russa e, dopo aver lavorato per 12 giorni sulla Stazione spaziale internazionale, è felicemente rientrata sulla Terra con la navetta Soyuz, atterrata nella steppa del Kazakhstan.

 

La risposta statunitense non tarda ad arrivare: Angelina Jolie e Brad Pitt hanno prenotato (pagando in anticipo chiaramente) due posti sulla spaceship Virgin Galactic del miliardario Richard Branson. Sarà poi la volta di Tom Cruise, pronto ad affrontare un’ennesima “missione impossibile” ai “confini della realtà”. Anche Lady Gaga e Leonardo di Caprio hanno già pagato il loro biglietto alla Virgin di Branson, e Jeff Bezos ha venduto i primi posti per i prossimi viaggi della New Shepard.

 

E che dire dell’attore William Shatner, il famoso Capitano James Tiberius Kirk della saga Star Trek? A 90 anni suonati, dopo aver finto per innumerevoli puntate di attraversare lo spazio, ora l’attore realizza il suo sogno con un volo di 10 minuti a 100 km di altezza sulla navetta New Shepard di Blue Origin.

Quanto costa un viaggio tra le stelle?

Vogliamo parlare un po’ dei costi di questi viaggi stellari? Al momenti i prezzi sono… astronomici!

 

Per viaggiare con Virgin Galactic ci vorranno 250.000 dollari mentre per viaggiare con Blue Origin i primi biglietti sono stati venduti all’asta a cifre che sfiorano i 30 milioni di dollari. Probabilmente anche Blue Origin, dopo la prima fase, prevederà un costo fisso per i suoi voli che probabilmente andrà ad assestarsi intorno ai prezzi di Virgin.

 

L’obiettivo, ovviamente, è quello di ridurre i costi e abbassare i prezzi in modo che questi voli possano essere utilizzati per collegare in modo molto rapido posti lontani del globo, regalando in più l’ebbrezza del volo nello spazio.

E tu cosa ne pensi?

  • Sei incuriosito/attratto dalle nuove frontiere del volo intergalattico?
  • Pensi che il turismo spaziale possa essere di una qualche utilità in un prossimo futuro?
  • Pensi che l’utilizzo di questo tipo di voli abbia un impatto notevole sull’inquinamento e quindi non abbia senso proporli mentre si lotta per ridurre le emissioni?

Hai trovato interessante questo articolo?

Puoi condividerlo con i tuoi amici oppure lasciare un commento in basso. La tua opinione ci interessa molto. Continua ad andare alla scoperta delle notizie sulla nostra “city” attraverso le diverse sezioni del nostro blog ed agli articoli che abbiamo pubblicato.

Sei già iscritto ad OpinionCity?

Se non sei ancora iscritto puoi farlo gratuitamente oppure puoi presentarci un amico. Parteciperai così ai nostri test di prodotto e potrai darci la tua opinione sui prodotti che consumi ogni giorno, aiutando così le aziende a renderli sempre più adatti a soddisfare i gusti e le esigenze dei consumatori.