Siete curiosi di conoscere i risultati della sfida più dolce dell’anno? Chi avrà riscosso maggiori consensi tra i cittadini di OpinionCity, l’uovo di cioccolata, delizia dei bimbi, o la colomba, dolce simbolo di pace e serenità? Oltre 2000 cittadini di OpinionCity hanno voluto esprimere il loro parere, decretando una strepitosa vittoria per l’Uovo di Cioccolata!
UOVO 84%
COLOMBA 16%

I DOLCI SIMBOLI DELLA PASQUA

La Pasqua, pur non avendo una data fissa (cade infatti nella prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera), è la festa che celebra la fine dei rigori invernali e delle privazioni (si fa per dire) della Quaresima, nel momento in cui tutta la natura si risveglia e si apre a nuova vita.

 

In questa festa, come in tante altre, si mescolano e si sovrappongono simboli cristiani e antiche tradizioni pagane, legate alla celebrazione dei ritmi naturali.

 

E questo si rispecchia perfettamente nei dolci tradizionali del tempo di Pasqua. Agnellini, simbolo di innocenza, e leprotti, metafora di resurrezione per il cambio di colore della pelliccia, insieme a campanelle che annunciano gioia, sono state trasformate dalla pasticceria in golose formine di cioccolata per la gioia dei piccoli.

 

E che dire della pastiera, il tradizionale dolce napoletano della Pasqua? Anche in questa squisita torta si mescolano tutti gli ingredienti della primavera, dalle uova, alla ricotta, all’acqua dei fiori d’arancio.

 

Ma i simboli incontrastati della Pasqua sono loro: l’uovo di cioccolata e la colomba.

 

E’ NATO PRIMA L’UOVO … O LA COLOMBA?

L’uovo è simbolo di pienezza della vita per eccellenza. Rappresenta la fertilità, la rinascita e come tale era utilizzato in molti culti pagani e si trova rappresentato in tante opere d’arte. Proprio per questo, l’uovo è protagonista di tanti piatti pasquali, utilizzato soprattutto in forma soda, per esempio nel “casatiello” napoletano e nella torta pasqualina ligure.

 

C’è poi un significato religioso che associa le uova alla Pasqua ed è legato al Cristianesimo: durante il Medioevo, infatti, la Chiesa proibiva ai fedeli di mangiare uova, oltre alla carne, durante la Settimana Santa, cioè quella che precede la Pasqua. Ma le uova non si potevano certo sprecare, perciò tutte le uova deposte dalle galline in quei sette giorni venivano conservate e decorate per poi essere donate ai bimbi il giorno di Pasqua.

 

Per la versione in cioccolato bisogna aspettare il ‘700: infatti, pare sia dovuta al pasticciere di Luigi XIV, a quel tempo, l’unico pasticciere a Parigi ad avere il diritto di vendere il cioccolato. Il Re Sole voleva anche in questo modo stupire i suoi cortigiani.

 

L’uovo decorato è stato trasformato in un vere e proprie opere d’arte come accadde per le famose uova di Fabergé, autentici gioielli realizzati alla fine del ‘800 da un famoso orafo russo per lo Zar. Alessandro III ogni anno ne regalava uno diverso alla sua Zarina con un regalo a sorpresa all’interno.

 

Solo a metà ‘800, i pasticcieri svizzeri cominciarono a produrre uova di cioccolato a livello industriale, lanciando anche la versione al latte, mentre la produzione in serie venne brevettata a Torino a inizio ‘900 dai pasticcieri di Casa Sartorio. Con il particolare stampo da loro creato, era possibile inserire nell’uovo cavo una piccola sorpresa, consistente in genere in animaletti di zucchero.

 

Ma chi ha avuto l’idea geniale di inserire una vera piccola (o grande) sorpresa nell’uovo, a imitazione di quanto faceva lo zar Alessandro con le uova Fabergé? Il merito va ad una azienda dolciaria americana: la Cadbury, azienda tuttora esistente, nel 1875 creò il primo uovo con le fattezze che oggi conosciamo, di cioccolato cavo e con all’interno una sorpresa.

 

La colomba è l’altro dolce simbolo della Pasqua per eccellenza. Le sue origini sono più incerte e sicuramente non tanto antiche: mentre la simbologia è chiarissima, richiamandosi alla colomba che, con un ramoscello di ulivo nel becco, annunciò a Noè la fine del Diluvio Universale, non ci sono notizie sicure sulla sua trasformazione in dolce di Pasqua.

 

Ci sono diverse leggende che farebbero risalire questo dolce all’epoca longobarda: si racconta, infatti, del re Alboino che, durante l’assedio di Pavia, si vide offrire in segno di pace un dolce a forma di colomba.

 

Un’altra leggenda narra di un pranzo sontuoso a base di selvaggina offerto dalla regina Teodolinda a San Colombano, abate irlandese. Il santo benedisse le carni e queste si trasformarono in bianche colombe di pane.

 

Quello che è certo è che negli anni 30 del ‘900, Dino Villani, direttore della Motta, azienda già celebre per la produzione dei panettoni natalizi, ebbe l’idea di creare un dolce simile al panettone, sfruttando gli stessi macchinari e la stessa pasta: nacque così la colomba, come la conosciamo tutti.

 

Oggi, alla tradizionale colomba ricoperta di zucchero e mandorle, si sono affiancate una miriade di varianti con le più fantasiose coperture e farciture che, se accendono la curiosità del consumatore, hanno forse snaturato la semplice natura originale del dolce della tradizione.

NON SOLO IN ITALIA

Quello della Pasqua è un periodo di festa non solo nei paesi di religione cattolica. La Pasqua è molto sentita anche nei paesi ortodossi che la celebrano con riti e tradizioni che si riflettono nella gastronomia. La Pasqua ortodossa cade in date diverse dalla nostra perché, mentre noi seguiamo il calendario gregoriano, gli ortodossi seguono ancora il vecchio calendario giuliano, perciò la Pasqua può cadere da una settimana a un mese dopo la nostra.

 

In Grecia tra i dolci tipici pasquali troviamo lo Tsoureki,un pandolce a forma di treccia, dal sapore dolce e speziato. Per tradizione, questo dolce, che richiama i simboli della passione e risurrezione di Gesù, viene preparato il Giovedì Santo per poi essere gustato in tutta la sua fragranza nel giorno di Pasqua. Il simbolo della Pasqua ortodossa sono le uova, dipinte di rosso a ricordare il sangue di Cristo, che troneggiano al centro della tavola imbandita.

 

In Russia, il dolce della tradizione è il Kulich, di forma simile al panettone, ma ricoperto da una glassa a base di uova e zucchero. Anche qui si regalano uova dipinte e decorate con colori che seguono un preciso codice simbolico.

 

Ma la Pasqua nella tradizione dolciaria non riguarda solo i paesi ortodossi.

 

Nella Repubblica Ceca, si offre la Babovka, una ciambella dolce con l’impasto a base di uvetta, liquore alla ciliegia, frutta candita, noci e mandorle. È un dolce che tradizionalmente viene mangiato a colazione, ma è perfetto per qualsiasi momento di relax.

 

In Germania durante il periodo pasquale non potremmo fare a meno di gustare l’Osterlamm. Si tratta del dolce tipico che le famiglie bavaresi consumano la mattina del giorno di Pasqua. Questo dolce, ha la tipica forma di un agnello ed è preparato con ingredienti semplici, ovvero uova, burro e bacche di vaniglia.

 

In Inghilterra uno dei dolci tipici pasquali è la Simmel Cake, una torta a base di frutta secca e zenzero, arricchita da 11 palline di pasta di mandorle che simboleggiano gli undici apostoli rimasti dopo il tradimento di Giuda.

 

Anche la Finlandia ha i suoi dolci tradizionali di Pasqua: uno dei dolci tipici è il Pasha Cake. E’ un budino a base di formaggio locale (il tvorog), preparato solitamente durante la settimana santa per essere benedetto prima del giorno di Pasqua.

E tu cosa ne pensi?

  • Che posto hanno sulla tua tavola i piatti della tradizione pasquale legati alla primavera e alla rinascita della vita?
  • Hai l’abitudine di organizzare per i bambini della famiglia la caccia alle uova decorate?
  • Che pensi dello smisurato aumento delle proposte di colombe variamente farcite e ricoperte che invadono i nostri supermercati in questo periodo?
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