Abbiamo affrontato ancora una volta un tema di grande attualità: un argomento che tocca tutte le famiglie, sia quelle dove c’è un figlio alle prese con le prime scelte importanti della vita, dal percorso di studi alle scelte lavorative, sia quelle in cui non ci sono figli o dove i ragazzi sono ancora troppo piccoli per essere direttamente toccati dal problema. E infatti, abbiamo avuto una valanga di risposte, quasi 4.000! Ecco che cosa ne pensano i Cittadini di OpinionCity:

 

SI 64%
NO 36%

Metti, una sera a cena …

Metti una sera a cena con amici. Metti che, come spesso accade, la conversazione tocchi lo spinoso argomento dei giovani e delle loro prospettive lavorative. Metti che ciascuno cominci a confrontare i propri inizi di carriera e le proprie aspettative con la realtà che si trova a vivere quotidianamente nel suo ambito lavorativo. Metti che tutti vi chiediate: ma consiglierei oggi il mio percorso a mio figlio o al figlio di un amico? Gli suggerirei di fare quello che ho fatto io, investire impegno, studio e spesso anche cifre di denaro non indifferenti per ottenere … che cosa?

 

Ognuno comincerebbe ad esaminare le difficoltà del proprio lavoro, l’incertezza delle aziende private, la difficoltà di accesso all’impiego pubblico, le difficoltà del commercio, le retribuzioni non proprio soddisfacenti, le difficoltà di carriera, le ingiustizie e le invidie, gli orari difficili da conciliare con le esigenze familiari, gli spostamenti quotidiani in macchina nel traffico o con mezzi pubblici non troppo affidabili…

 

Certo, le cose sono diventate negli anni sempre più difficili, l’accesso al mondo del lavoro è sempre più spostato in avanti, la trafila è sempre più complicata. Ma, il lavoro che voi fate oggi, vi dà tanta soddisfazione da suggerirlo ad un giovane che deve fare le scelte fondamentali per la sua vita? O forse no?

 

Cosa dicono i nostri cittadini

Vi facciamo ascoltare alcune delle risposte dei cittadini di OpinionCity:

 

“Si, perché essere a contatto con persone con stili di vita diversi insegna molte cose!”

 

“Sì, perché fare l’impiegato statale ti dà una certa sicurezza e poi, non è detto che non si faccia carriera!”

 

“Sì, consiglierei a un giovane il mio lavoro, perché l’insegnamento è la professione più bella del mondo, per mille motivi.”

 

“Sì… sono laureato in informatica… il mio profilo è richiestissimo…”

 

“Penso che il lavoro di impiegato andrà a sparire per cui, no.”

 

“Ho ancora figli piccoli, mi auguro però da genitore che possano fare un lavoro un po’ meno sacrificato del mio.”

L’influenza dei genitori e le aspirazioni personali

Quali sono le professioni più desiderate dai genitori per i figli? Scopriamolo insieme.

 

Ogni genitore, naturalmente, desidera il meglio per i propri figli, nella vita in generale come nel lavoro. Per la carriera, in particolare, alcuni genitori sono molto “presenti” e provano a tutti i costi ad indirizzare i propri figli verso quei mestieri che – secondo loro – sono più rispettabili di altri. In buona sostanza, ci sono lavori che oggi i genitori sognano per i loro figli e altri meno.

 

Secondo una recente ricerca americana, il mestiere oggi più gettonato dai genitori è quello dell’ingegnere, seguito dal medico e dall’architetto. Segue, a una certa distanza, quello dell’avvocato, del giornalista o dell’insegnante.

 

Più della metà degli intervistati ha invece affermato che proverebbe a dissuadere il proprio figlio dall’intraprendere la carriera di attore o politico, mentre sugli atleti l’opinione si è divisa quasi a metà. Il 57% degli intervistati, infatti, vede di buon occhio la carriera sportiva e incoraggerebbe un bambino a percorrerla, contro il 43% che ha viceversa dichiarato che spingerebbe un bambino a considerare altro.

 

E’ da registrare una crescente attenzione dei genitori verso il settore informatico: c’è una diffusa consapevolezza del ruolo che la tecnologia sta assumendo nelle nostre vite, per cui si ritiene utile e vantaggioso spingere i giovani in questa direzione.

 

Ora, forse i risultati della ricerca americana non saranno esattamente sovrapponibili alla realtà italiana, ma non è forse vero che i genitori hanno un ruolo cruciale nel determinare il percorso dei figli, a cominciare dalla scelta della scuola superiore per continuare con quella della facoltà universitaria e poi del lavoro? E non è altrettanto vero che ci sono carriere considerate più prestigiose perché più remunerative e altre considerate di serie B?

Figli che svolgono lo stesso lavoro dei padri: una scelta o una necessità?

Sempre dalla nostra ricerca americana, sembra che i ragazzi che intraprendono il lavoro dei genitori comincino a lavorare prima dei loro coetanei.

 

Si tratta quindi di una questione di opportunità o solo influenza? O è colpa della crisi?

 

E’ ovvio che, in un momento di crisi occupazionale, dove c’è un business di famiglia, il giovane sia invogliato o indotto ad occuparsene portando avanti l’attività dei genitori o dei nonni. Se il mercato ha poco da offrire, meglio rifugiarsi in un porto sicuro piuttosto che provare ad esplorare nuove strade con dispendio di tempo e di energie.

Ma quanto conta la felicità del giovane nella scelta?

E tu cosa ne pensi?

  • Qual è secondo te il fattore principale che dovrebbe guidare un giovane nella scelta del percorso di studi e lavorativo?
  • Ci sono lavori/mestieri che consiglieresti e altri che sconsiglieresti? Se sì, perché?
  • Che ruolo assegneresti alle attitudini, agli interessi del giovane e quale alle possibilità di carriera/guadagno?
  • Quali suggerimenti ti sentiresti di dare ad un giovane che si accinge a fare le scelte più importanti della sua vita?

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