E’ stata veramente una sfida quella che abbiamo proposto a voi cittadini di OpinionCity: indicarci quali elementi positivi ricorderete di questo strano periodo che ci ha costretti a rinunciare a tutte le nostre abitudini e a confrontarci con una insolita vita sospesa, quasi da reclusi.
Ricapitolando: arriva il Coronavirus, scatta la quarantena, tutti chiusi in casa per settimane, ma, nonostante tutto, riusciamo a scoprire qualche inaspettato aspetto positivo.
Più di 3500 cittadini hanno voluto partecipare alla nostra inchiesta e si sono espressi così:

 

SI: 83%
NO: 17%

 

Ecco che cosa apprezzano di più i nostri cittadini:

 

    1.Avere più tempo da dedicare alla famiglia e alla casa
    2.Il senso di libertà legato agli orari flessibili
    3.Il piacere di dedicarsi alla cucina riscoprendo piatti più genuini
    4.La solidarietà tra vicini e il volontariato
    5.La pace e il silenzio

Riusciremo a salvare quegli aspetti che ora abbiamo individuato come positivi?

 

Abbiamo apprezzato l’aria più pulita, il cielo più limpido, l’assenza di rumori e di clacson di auto, il non dover trascorrere ore nel traffico in auto o in mezzi pubblici affollati, i vantaggi per la salute rappresentati da pasti semplici cucinati a casa e mangiati senza fretta chiacchierando con i familiari, i ritmi più lenti e pacati di un lavoro svolto nel salotto di casa.

 

Quando la pandemia sarà definitivamente sconfitta, che cosa riusciremo a salvare di questi aspetti innegabilmente positivi? E in che modo la nostra vita sarà irrimediabilmente cambiata?

 

Sarà fondamentale riuscire a salvaguardare le piccole grandi conquiste che ciascuno di noi ha fatto in questi giorni difficili: non lasciamoci travolgere nuovamente dai ritmi frenetici della vita di prima e tuteliamo i ritrovati rapporti familiari, manteniamo piccoli spazi tutti nostri per pensare, leggere, studiare, coltivare un hobby, curiamo la nostra salute attraverso uno stile di vita più “lento”. E dobbiamo anche impegnarci ad avere maggior rispetto e considerazione dell’ambiente: la natura ci ha dimostrato in questi giorni di poter fare tranquillamente a meno di noi, mentre noi non possiamo fare a meno di lei!

 

E’ un impegno che dobbiamo prendere con noi stessi, solo così questa esperienza devastante avrà avuto un senso e non sarà stata solo un periodo di forzata clausura.

Il futuro “prossimo venturo”

Ce lo dicono ogni giorno virologi, microbiologi, infettivologi ed esperti di tutte le università: con il virus dovremo convivere per un tempo piuttosto lungo, quindi non possiamo illuderci di tornare da un giorno all’altro alla vita di prima.

 

La prima cosa da evitare ad ogni costo sono i cosiddetti “assembramenti”. E allora? Dovrà diventare “regola di vita” quello che oggi cominciamo ad applicare con qualche difficoltà.

 

In tutti i settori già da ora viene incentivato lo smart working, cosa che consente di evitare affollamenti nei luoghi di lavoro ma anche di evitare che milioni di persone si spostino con mezzi pubblici negli stessi orari. Anche per la scuola si prevede un utilizzo mirato della didattica a distanza, non per sostituire quella in presenza ma per integrarla ed affiancarla. Altro elemento importante potrà essere lo sfalsamento degli orari di lavoro, per ridurre il traffico cittadino e il conseguente inquinamento dell’aria.

 

Per molti prodotti aumenteranno le vendite online e le consegne a domicilio; i medici di base utilizzeranno sempre di più la posta elettronica o il whatsapp per l’invio delle ricette e si incentiverà la telemedicina per l’assistenza a malati cronici e anziani, per i trasporti, bisognerà incentivare mezzi piccoli ed ecosostenibili.

 

Fin qui, sembra tutto facile! Non altrettanto facile sarà, invece, raggiungere una nuova normalità e un nuovo equilibrio per tutte quelle attività che movimentano un gran numero di persone e che si basano sulla socialità, dallo spettacolo in tutte le sue forme al turismo.

 

Bisognerà accettare un nuovo stile di vita più lento e rilassato, meno invasivo e chiassoso, in una parola, più sostenibile. Non è detto che non possa essere un vantaggio per tutti.

 

Insomma, una svolta epocale: sarà tutto un nuovo modo di vivere e relazionarsi, basata sul criterio del distanziamento sociale, sicuramente non facile da accettare per noi italiani, tradizionalmente calorosi ed espansivi. Ma, almeno in un primo periodo, dovremo rassegnarci a quella che è stata battezzata la «shut-in-economy» ossia l’economia al chiuso. Cerchiamo di apprezzarne i vantaggi!

E tu cosa ne pensi?

  • Come immagini la vita del “post-pandemia”? Pensi che tornerà alla normalità di prima, come se niente fosse accaduto, o ritieni che questo evento ci segnerà profondamente, facendoci cambiare tante abitudini?
  • Pensi che lo smart working diventerà una realtà consolidata e che tutti alterneranno il lavoro da casa con quello in presenza?
  • Ritieni che ci vorrà molto tempo prima che si riprenda a viaggiare con la stessa facilità e frequenza di prima?

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