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Che cos’è uno Usability Test: il case study

Il metodo “Usability Testing” si applica a diverse tipologie di prodotti – dai prodotti Web e mobile (ossia siti web e App) ai dispositivi IoT, agli smartwatch e a qualunque altro tipo di dispositivo tecnologico – e serve a rispondere alla domanda: “I miei utenti, attuali e futuri, riescono a usare il mio prodotto?”. La domanda può sembrare semplice ma la risposta è estremamente complessa. Soprattutto nel mondo del mobile dove ogni passaggio deve essere studiato alla perfezione.

Il test di Usability è un metodo di ricerca molto efficace per quanto riguarda lo studio dell’ Experience degli utenti – e cioè l’insieme delle emozioni, delle percezioni e delle reazioni che una persona prova quando si interfaccia con un prodotto o servizio – ed offre, tra gli altri, i seguenti vantaggi:

  • Coinvolge persone reali: permette di osservare persone reali mentre utilizzano il prodotto

  • Fornisce feedback immediati: i feedback dei partecipanti sono chiari e immediati e danno subito un feedback positivo sull’usabilità oppure uno strumento efficace per poter direzionare i problemi

  • Elimina le ridondanze: i feedback chiari provenienti da persone reali, esterne all’organizzazione che sviluppa il prodotto, risolve tanti dilemmi, controversie e processi decisionali altrimenti molto lenti

Insomma, in poche parole questo tipo di test aiuta i team di sviluppo a capire i dettagli, le motivazioni e il comportamento degli utenti finali.

La nostra esperienza nell’organizzarli

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Come si organizza uno Usability Test

Se vuoi sapere se il tuo prodotto è abbastanza facile da usare, guarda le persone che lo usano e vedi dove si trovano in difficoltà. Per far questo, il numero ideale di persone è al massimo 3 o 4 e il facilitatore – ossia la persona che conduce il test – riveste un ruolo essenziale.

È necessario infatti che il facilitatore sia ben informato sul funzionamento del prodotto, in quanto dovrà fare delle domande e richieste specifiche ai partecipanti. Deve inoltre essere in grado di non lasciarsi coinvolgere dai commenti dei partecipanti e riuscire a mantenere un atteggiamento neutro per tutta la durata del test. Tuttavia bisogna avere anche la capacità di comprendere i pensieri dei partecipanti e cercare di chiarirli se questi risultassero confusi, facendo attenzione a non travisare e inquinare così il risultato del test.

La persona che conduce il test avrà il compito e il piacere di osservare i partecipanti e di chiedere le loro impressioni – qualora i partecipanti non lo facessero di loro spontanea volontà – per capire cosa pensano e dove incontrano difficoltà.

Per quanto riguarda i partecipanti, l’ideale è avere utenti reali o comunque persone che rispettino il target d’utenza.

Ai partecipanti sarà richiesto di utilizzare il dispositivo in test e pensare ad alta voce in modo da permettere di capire se le funzioni sono comprensibili e chiare e se viene trasmesso proprio ciò che era stato pensato.

L’Usability Test e le moderne tecnologie

Per testare la tecnologia serve la tecnologia! Per questo motivo, per la buona riuscita di uno Usability test una location comoda, spaziosa e soprattutto moderna è essenziale.

Gli spazi dedicati agli Usability test vengono chiamati Usability lab e si compongono di una sala in cui si svolge il test e di una sala viewing dove, attraverso uno specchio segreto, gli osservatori possono assistere.

Fin qui niente di diverso da una normale ricerca qualitativa. La differenza come dicevamo all’inizio, sta proprio nell’utilizzo della tecnologia: mentre infatti i colloqui di gruppo e interviste motivazionali vengono audio e video registrati tramite la tecnologia tradizionale, nel caso degli Usability test è richiesta una tecnologia specifica chiamata Picture in Picture che permette di registrare e mostrare contemporaneamente sia il volto del rispondente, sia il dispositivo che sta testando o, nel caso di siti web o app, lo schermo del PC o del telefono. In questo modo, è possibile per gli osservatori e gli analisti seguire e analizzare tutti i passaggi che i rispondenti effettuano testando il dispositivo senza perdere di vista l’espressione del volto.

Che differenza c’è tra Usability Test e Focus Group

Un test di usabilità è abbastanza diverso da un focus group. Innanzitutto, in un colloquio di gruppo 5-8 persone siedono ad un tavolo e discutono dell’argomento in questione mentre in un test di usabilità si mostra ad un utente alla volta qualcosa (sito o prototipo) e gli si chiede cos’è e di provare ad usarlo.

In poche parole, i colloqui di gruppo servono a determinare i bisogni dell’utenza e a testare l’idea dietro al prodotto e sono utili in fase di progettazione e sviluppo. Ma per capire se il prodotto funziona e come migliorarlo è necessario condurre uno usability test in quanto permette di identificare i problemi e capire quali sono davvero importanti, e soprattutto trovare una soluzione.