Seleziona una pagina

L’immagine di noi stessi che lo specchio ci rimanda ci piace, ci soddisfa o piuttosto è fonte di disagio e di frustrazione? Ci specchiamo solo per controllare di essere in ordine o per verificare che la nostra immagine si avvicini sufficientemente ai modelli estetici che la società ci trasmette? E nel corso degli anni, il nostro rapporto con lo specchio si è modificato? Un tema che è solo apparentemente frivolo e che, anzi, ha implicazioni psicologiche e sociologiche. 

Abbiamo chiesto ai cittadini di OpinionCity di darci il loro parere e di raccontarci le loro esperienze. Con oltre 3.000 voti, i nostri cittadini si sono espressi così: 

Molto – Abbastanza 57% 

Poco – Per niente    43% 

A tu per tu con lo specchio 

E’ un oggetto complesso e fortemente simbolico, lo specchio, con il quale è difficile avere un rapporto sereno e stabile. Già, perché lo specchio racchiude in sé diverse valenze: da semplice strumento da utilizzare nella routine quotidiana per pettinarsi e truccarsi (o per radersi, nel caso dei signori uomini), a metafora nel nostro essere più profondo, carico di significati simbolici ed emotivi. Insomma, oggetto di cura e bellezza ma anche superficie riflettente di stati d’animo. 

Numerose indagini sono state svolte per approfondire il rapporto che le donne hanno con lo specchio e quindi con la propria immagine, ma altrettanto interessante è studiare il rapporto che gli uomini stabiliscono con la propria immagine riflessa. Ma procediamo con ordine. 

Lo specchio nella cultura e nella tradizione 

Lo specchio è un oggetto che, per le sue stesse caratteristiche, ha sempre stimolato l’immaginario, entrando anche nella mitologia di molti popoli. Esso ha a che fare con l’idea del doppio, del mondo parallelo, della bellezza e della divinazione. Dal mito di Narciso alla favola di Biancaneve, ad Alice nello Specchio, sono tante le testimonianze che potremmo citare in cui lo specchio compare come elemento magico. 

Nelle credenze popolari, lo specchio, duplicando la realtà, sarebbe in grado di imprigionare l’anima. Non a caso, i vampiri non si riflettono nello specchio in quanto privi di anima. 

Però, lo specchio, essendo legato al senso della vista, è anche uno strumento di conoscenza: si dice che gli occhi sono lo specchio dell’anima in quanto in essi si riflette il carattere della persona. 

Strumento, pertanto, estremamente ambivalente, che può assumere significati positivi o negativi a seconda delle circostanze: da una parte mezzo di conoscenza che ci consente di distinguere il fugace dall’eterno, dall’altra oggetto dai poteri magici, in grado di materializzare il passato e il futuro e di annunciare la morte quando si frantuma distruggendo l’immagine di chi si guarda. 

Specchio delle mie brame… 

Che le donne siano tutte un po’ vanitose, è cosa nota. Ma è solo la vanità che le porta a specchiarsi, appena hanno a disposizione una qualsiasi superficie riflettente? 

Quando si specchia una donna? Certamente al mattino, quando si prepara per uscire, si trucca, si pettina, si veste per affrontare la giornata; e poi, certamente lo fa anche la sera, prima di andare a letto. Anche sul dove si specchia ci sono interessanti osservazioni da fare, perché, diciamocelo, oltre agli specchi di casa, ogni occasione è buona per una sbirciatina veloce: lo specchio dell’ascensore, lo specchietto della macchina. E se non c’è uno specchio a disposizione, bè, con un po’ di fantasia si può sempre trovare una superficie riflettente: una vetrina, lo schermo del telefonino, il finestrino di un’auto parcheggiata.

E cosa guarda di sé una donna che si specchia? Secondo un’indagine condotta da una nota azienda produttrice di prodotti per la skin care, una donna controlla per prima cosa il viso, poi il corpo, poi i capelli. 

Inoltre, sempre secondo quest’indagine, il rapporto della donna con la propria immagine cambia nel tempo. Fino a 20 anni, le donne sono estremamente autocritiche e difficilmente dichiarano di piacersi: per loro, lo specchio è un giudice severo, quasi un nemico. 

Poi, per fortuna, le cose cambiano con l’età. Tra i 25 e i 40 anni, il rapporto con lo specchio si fa più sereno in quanto c’è una maggiore consapevolezza di sé e un miglior rapporto con la propria immagine: lo specchio non è più un nemico ma comincia a diventare un alleato con cui convivere, pur tra inevitabili alti e bassi. Intorno ai 50 anni, ancora un cambiamento: le donne si curano, ma senza ansia e senza angoscia e lo specchio perde il suo potere “giudicante”, ma diventa quasi un alleato che dice la sua con un pizzico di ironia. 

Lo specchio, le donne e gli uomini 

E gli uomini? Nella nostra società, i ruoli di genere portano con sé diversi comportamenti nel rapporto con il proprio corpo e con la propria immagine? A quanto pare sì! Secondo una consulente d’immagine, gli uomini tendono a curare non tanto il proprio aspetto o la propria bellezza ma la propria immagine per essere più competitivi in ambito lavorativo prima che in ambito personale. 

Quindi, mentre le donne sono alla ricerca di un miglioramento estetico per sentirsi e vedersi “più bella” e per essere percepite dagli altri come “più bella”, gli uomini ricercano “più potere”, un miglior posizionamento lavorativo e sociale che poi può ripercuotersi anche in ambito personale. Cioè, la donna vuole vedersi più bella per accrescere la propria autostima e la propria sicurezza personale, gli uomini per accrescere il loro valore in ambito lavorativo attraverso un’immagine “vincente”. 

Probabilmente ci sono delle ragioni storiche e sociologiche alla base di tutto ciò. Ragioniamo un attimo. Sappiamo che fino a non troppi anni fa, le donne non avevano alcun diritto, non studiavano, non lavoravano, e ad un certo punto passavano dalla giurisdizione paterna a quella del marito: il matrimonio, un buon matrimonio, era l’unico modo per una donna di garantirsi una sussistenza e un ruolo nella società. Questo implica che le donne vivevano un perenne stato di competizione tra loro per garantirsi le attenzioni del possibile buon partito e per questo dovevano presentarsi identificandosi con l’immagine di sposa perfetta dell’immaginario maschile, rinunciando ad essere quello che realmente sentivano di essere. In questo meccanismo, la bellezza diventa un requisito essenziale per la donna. 

Ora, è vero che tante cose sono cambiate e che le donne hanno fatto tante conquiste, ma il messaggio subliminale continua a serpeggiare in modo strisciante e la pressione estetica sulle donne continua a farsi sentire, nel continuo confronto con un ideale di perfezione standardizzato e irraggiungibile.

Agli uomini, invece, storicamente veniva richiesta la capacità di mantenere dignitosamente moglie e figli, cioè di conquistarsi un posto nella società affermandosi in ambito lavorativo. Il valore di un uomo si è sempre misurato dai traguardi che riesce a raggiungere nel suo lavoro. Per questo, gli uomini tendono ad aver cura di sé, ma in modo più rilassato, non caricando la loro immagine di insicurezze, ma lavorando su di essa in modo più razionale e sereno.

E tu cosa ne pensi? 

  • Che cosa osservi del tuo aspetto quando ti guardi allo specchio? 
  • Per te lo specchio è un alleato o un giudice? 
  • Cosa vorresti vedere per sentirti pienamente soddisfatto/a? 
  • Il rapporto che hai con la tua immagine si è modificato nel corso degli anni? 

Hai trovato interessante questo articolo? 

Puoi condividerlo con i tuoi amici oppure lasciare un commento in basso. La tua opinione ci interessa molto. Continua ad andare alla scoperta delle notizie sulla nostra “city” attraverso le diverse sezioni del nostro blog ed agli articoli che abbiamo pubblicato. 

Sei già iscritto ad OpinionCity? 

Se non sei ancora iscritto puoi farlo gratuitamente oppure puoi presentarci un amico. Parteciperai così ai nostri test di prodotto e potrai darci la tua opinione sui prodotti che consumi ogni giorno, aiutando così le aziende a renderli sempre più adatti a soddisfare i gusti e le esigenze dei consumatori.