Ci è piaciuta l’idea di coinvolgere i cittadini di OpinionCity in uno scherzoso “duello” natalizio per capire quali fossero le abitudini più consolidate a proposito di un momento tra i più amati da grandi e piccini: quello dell’apertura dei regali di Natale.

24 vs. 25 : il duello

Natale è sicuramente per tutti un momento di gioia da trascorrere in famiglia, ripetendo abitudini e tradizioni consolidate in ciascuna delle nostre case. Proprio per questo abbiamo voluto giocare insieme a voi chiedendovi di comunicarci come e quando vi dedicate al “rito” dell’apertura dei doni. Ed ecco i risultati del nostro sondaggio: quasi 2500 persone hanno risposto, confermando che quella dello scambio dei doni natalizi è una consuetudine consolidata che accomuna tutti i cittadini del nostro paese.
Il momento da dedicare a questa gioiosa tradizione per i cittadini di OpinionCity è abbastanza uniformemente distribuito tra la sera della vigilia e il giorno di Natale, con una certa prevalenza dello scambio dei doni a mezzanotte del 24 dicembre (53% contro 47%).

La tradizione dei regali

Quella dei regali ai bimbi buoni nel periodo delle feste, o meglio nel periodo del solstizio d’inverno quando le giornate sono cortissime e fredde ma si sa che tra poco cominceranno nuovamente ad allungarsi, è una tradizione antica. Le luci che rischiarano le case, l’albero di Natale simbolo della vita, i doni e i festeggiamenti celebrano il ritorno della luce, perché dalla notte del solstizio d’inverno in poi le giornate tornano ad allungarsi e la vita piano piano riemerge. Diffusi da sempre in tutt’Europa, questi festeggiamenti sono particolarmente sentiti nei paesi scandinavi, dove in inverno le ore di luce sono ridotte quasi a zero e perciò la vittoria del sole sulle tenebre è salutata con gioioso entusiasmo.

Nella tradizione cristiana c’è un avvicendarsi di figure portatrici di doni, da San Nicola (diventato poi nei paesi nordici Santa Claus) dispensatore di dote alle ragazze povere, a Santa Lucia, la santa della luce appunto, alla Befana, vecchietta strana, il cui nome non è altro che la deformazione della parola Epifania e che quindi rievoca l’arrivo dei Re Magi alla grotta di Betlemme per portare doni a Gesù bambino. Insomma, nell’arco di un mese, dal 6 dicembre al 6 gennaio, nel periodo più buio dell’anno, ci sono vari santi che portano luce, distribuiscono doni e premiano i bambini buoni.

E Babbo Natale, come lo conosciamo noi, quando è nato? Da dove spunta l’omone panciuto, vestito di rosso, con la grande barba bianca, che vive tutto l’anno al Polo Nord e arriva sulla slitta trainata da renne?

Si tratta sicuramente di una figura piuttosto recente. Secondo alcuni, l’iconografia di Babbo Natale richiama l’immagine dello ”Spirito del Natale presente” nel Canto di Natale di Dickens, che era però vestito di verde: l’abito rosso che tutti conosciamo sarebbe opera della Coca Cola che utilizzò appunto la figura di Babbo Natale per una sua pubblicità natalizia e lo vestì di rosso, cioè con i colori della sua mitica lattina.

E perchè la renna, chiederete voi? e perché il Polo Nord? La renna era un animale sacro alla Grande Dea Madre dei popoli scandinavi ed è associata a Babbo Natale in quanto negli Stati Uniti la tradizione afferma che il simpatico dispensatore di doni abiti al Polo Nord. Alle renne bisogna far trovare latte e biscotti nei paesi anglosassoni, oppure fieno e carote in Olanda: queste dolci attenzioni saranno ricambiate dai regali che i bimbi troveranno al mattino.

Ma quando si aprono i regali?

E veniamo alla vera e propria contrapposizione tra due diverse scuole di pensiero a proposito dell’apertura dei doni. 24 o 25? Sostenitori della tradizione della Vigilia o sostenitori del pranzo natalizio?

In qualche modo la scelta di aprire i regali la mattina del giorno di Natale è più legata al presunto arrivo di Babbo Natale durante la notte ma la cena della Vigilia ha il suo fascino e il suo profondo significato per i credenti: è il momento del mistero, dell’attesa, il momento in cui si danno gli ultimi ritocchi al presepe e si depone il bambinello nella mangiatoia e poi … la gioia prorompe con l’apertura dei doni a mezzanotte.

Fino a qualche decennio fa, se nel centro e sud Italia si festeggiava con il cenone del 24, al nord era d’obbligo il pranzo di Natale, mentre oggi tali confini sono andati via via sfumando, così che ogni famiglia segue le consuetudini a lei più proprie. La cena della vigilia al Sud doveva essere rigorosamente una cena di magro (si fa per dire!) a base di pesce e verdure, in quanto in tutte le vigilie c’era divieto di mangiare carne, mentre il pranzo di Natale del nord Italia è sempre un lauto banchetto a base di antipasti, pasta ripiena, arrosti vari e tanta frutta secca e dolci regionali. Anche il momento dell’apertura dei regali aveva quindi una sua “distribuzione” regionale, legata al pasto che veniva considerato più importante.

E allora, la risposta alla nostra domanda è molto semplice: se state festeggiando la Vigilia, l’apertura dei regali sarà allo scoccare della mezzanotte, se invece festeggiate con tutta la famiglia riunendovi per il classico pranzo di Natale, il momento ideale per aprire i doni dovrebbe essere prima di pranzo!

Buone feste a tutti!

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