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Ancora una volta abbiamo chiamato i cittadini di OpinionCity ad esprimersi in un divertente sondaggio che vede contrapposte due mitiche famiglie di due serie televisive molto amate: gli Addams e i Simpson. Quale delle due famiglie ha maggiormente accompagnato l’infanzia e l’adolescenza dei nostri cittadini? Ed ecco i risultati del nostro sondaggio.

 

ADDAMS (43%)

SIMPSON (57%)

Addams vs. Simpson: il duello

Abbiamo voluto divertirci un po’ insieme a voi mettendo a confronto due famiglie icone delle serie TV, gli Addams e i Simpson, che hanno accompagnato la nostra infanzia e adolescenza.

Due famiglie molto speciali

Perché proprio questo confronto? Semplice, perché entrambe le famiglie rappresentano un elemento di rottura nel mondo dei “cartoons”: prima di loro, gli eroi delle serie televisive o di animazione erano singoli individui e non gruppi familiari e l’eroe era sempre raffigurato come buono, leale, positivo, vincente. Topolino riassume in sé tutti questi elementi, ma anche Paperino è un eroe positivo che fa un po’ tenerezza perché “sfigato”,mentre Bugs Bunny è lo sbruffone, furbastro, brillante e spavaldo.

 

Soltanto più tardi cominciano ad apparire serie e cartoons che hanno come protagoniste delle famiglie: i Flintstones (in italiano Gli Antenati), per esempio, rappresentano perfettamente la famiglia ideale americana tra la fine degli anni cinquanta caratterizzati dal boom economico e l’inizio dell’era kennediana. Nella famiglia Flintstone, la buona famiglia borghese dell’americano medio, tutto casa, lavoro e buoni sentimenti, i ruoli sono assolutamente ben definiti, il papà al lavoro, la mamma in casa a cucinare e a badare ai marmocchi, e anche se la striscia è ambientata all’età della pietra, il concetto di fondo non cambia anzi ne resta confermato.

 

Con le nostre famigliole, Addams and Simpson, tutto cambia e in entrambi i casi i personaggi rovesciano i canoni tranquillizzanti dell’America buonista!

 

Gli Addams vivono in una tenebrosa villa adiacente ad un cimitero: entusiasti di tutto ciò che è macabro e che per loro è normalissimo, i coniugi Addams, Gomez e Morticia, innamoratissimi, vivono nel loro sinistro maniero coi due lugubri figlioletti (la bambina Mercoledì e il maschietto Pugsley), il mostruoso domestico Lurch, e una “mano” indipendente e tuttofare, capace di esprimersi efficacemente col solo movimento delle dita, attorniati da altri incredibili personaggi come una bislacca nonnina e lo strampalato zio Fester.

 

Il clan più mostruoso della TV si considera una normale famiglia americana di sani principi: nella sua serena follia, la famiglia Addams rifiuta la tecnologia e il progresso, mentre tutti i componenti sono affascinati dall’occulto e dalla morte, mangiano cibo immangiabile e si sottopongono per gioco a torture medievali che considerano un passatempo rilassante.

 

I Simpson rappresentano una parodia satirica della società e dello stile di vita statunitensi e raffigurano una famiglia che si alimenta di tutti i peggiori miti e vizi del consumismo, succube della sua stessa mediocrità.

 

Il papà Homer, lungi da essere un modello di padre, è volgare, pigro, incline al bere e schiavo della televisione, il figlio maschio Bart un ignorante e sbruffone, la figlia Lisa una petulante icona del moralismo politicamente corretto, l’eterna neonata Maggie un fagotto trascurato, la madre, la malinconica Marge, si sforza di essere angelo di un dissestato focolare, sopportando l’inetto Homer. Insomma: una famiglia in cui viene sovvertita la classica raffigurazione che attribuisce all’uomo la razionalità e alla donna la complessità. Qui Homer è un concentrato di istinti primari, mentre Marge è quella con i piedi per terra che fa andare avanti la baracca.

 

La serie non è un semplice cartone animato ma un prodotto raffinato dal punto di vista grafico e stilistico, curato nei minimi dettagli; inoltre, nei Simpson, ogni categoria, modo di pensare o condizione umana, viene trattata con leggerezza e ironia graffiante.

 

Ci troviamo di fronte ad un vero capolavoro di cultura pop, ricco di riferimenti e citazioni, allusioni politiche e storiche. I Simpson hanno ottenuto un successo planetario mettendo in ridicolo proprio il patriottismo, il sogno americano, il merito economico, lo zelo religioso e tutto quanto aveva inorgoglito l’americano medio degli anni sessanta.

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