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Cavallette fritte, cicale lesse, bachi da seta in umido… Inorridite al solo pensiero? Eppure, certamente avete sentito dire da scienziati e nutrizionisti che gli insetti possono rappresentare il cibo del futuro perché hanno un elevato contenuto in proteine nobili, e che possono aiutare a soddisfare il fabbisogno alimentare della popolazione mondiale in costante espansione.

 

Sì, ma… li mangereste? Considerate quella della entomofagia (cioè il mangiare insetti) una rivoluzione possibile?

Il quesito

Un buon piatto di insetti: li mangeresti per pranzo?

 

Gli insetti come alternativa a carne e pesce? A quanto pare, dovremo cominciare a prendere in seria considerazione questa possibilità. La disponibilità di cibo proteico per una popolazione mondiale in costante crescita è sempre minore: secondo gli esperti, nel 2050 saremo più di 9 miliardi di persone: il nostro pianeta disporrà di risorse sempre più scarse, con meno terre coltivabili a disposizione a causa dell’inquinamento delle acque, delle deforestazioni provocate dal pascolo e dal surriscaldamento del clima. Uno scenario apocalittico!

 

Impossibile pensare di sfamare questo numero esorbitante di individui, tenendo conto che già attualmente 800 milioni di persone soffrono la fame!

 

La soluzione per sopperire alla mancanza di cibo ci può venire dagli insetti, un cibo vecchio e nuovo contemporaneamente. Vecchio, in quanto largamente utilizzato nel passato: egiziani, greci e anche romani ne facevano largo uso, considerandoli cibi prelibati. Nuovo perché conveniente per il Pianeta e per noi: infatti, secondo un report pubblicato dalla FAO, l’impatto ambientale per la produzione di alimenti a base di insetti è considerevolmente inferiore a quello per la produzione di cibo derivato da animali “a carne rossa”.

Il tema dell’inchiesta

Alla luce di queste considerazioni, è presumibile che assisteremo alla diffusione anche in Europa di quello che in molti amano definire come il “novel food” dei prossimi vent’anni, già ampiamente diffuso in continenti come Cina, Africa, Indonesia e alcune zone dell’America: proteine a basso costo, di buona qualità, a bassissimo impatto ambientale e facilmente disponibili per tutti.

 

L’ostacolo è prevalentemente psicologico: una “cultura alimentare” basata sugli insetti quanto facilmente riuscirà ad attecchire anche nel Vecchio Continente?

 

Questo e molto altro nel nostro prossimo reportage!

 

E tu cosa ne pensi? Raccontaci la tua esperienza, dacci la tua opinione e partecipa alla nostra inchiesta.

Come partecipare

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Quando pubblicheremo i risultati?

Quale sarà l’opinione degli altri cittadini di OpinionCity su questo tema? Lo scoprirai il 18 Maggio, data in cui pubblicheremo un breve reportage con i risultati di questa inchiesta.