Hotel in “capsule”, piccoli alveari per lavoratori costretti continuamente a spostarsi per affari o semplici pendolari che perdono l’ultimo treno della sera, luoghi per un’accoglienza “basic” ma irreprensibile dal punto di vista igienico, in cui tutto è standardizzato e calcolato, a partire dal tempo del riposo. Ci dormireste o il concetto stesso di questo tipo di accoglienza, pensata per sostenere i ritmi massacranti di lavoro dei giapponesi, è troppo distante dal nostro modo di vivere e di lavorare? I cittadini di OpinionCity si sono espressi così:

 

SI 63%
NO 37%

Hotel, capsule, alveari o… loculi?

In Giappone ce ne sono ormai in tutte le principali città, somigliano a capsule spaziali o a cuccette di treno, sono spartani, ma pulitissimi e accoglienti, sono ambienti piccolissimi in cui si può stare al massimo seduti.

 

Volete farvi un’idea delle dimensioni di ogni singola capsula? Eccole: in generale, le dimensioni delle capsule sono basate all’incirca su quelle di un letto singolo, cioè due metri in lunghezza, un metro e venti di larghezza e un metro e venticinque in altezza, ma ogni albergo fa storia a sé e ci sono differenze tra l’uno e l’altro.

 

In genere, almeno in Giappone, le capsule sono allineate lungo una parete e sono disposte su due piani, come le cuccette del treno o i letti a castello di un dormitorio, di qui l’analogia visiva con loculi o con un alveare. I bagni sono in comune, così come altri servizi (lavanderia a gettoni, deposito bagagli, sala TV). Inoltre, i capsule hotel sono strettamente riservati agli uomini, solo da poco sono nate alcune strutture che accolgono anche donne, ma rigorosamente su piani diversi.

 

All’interno della capsula, potete trovare, oltre ad un comodo letto singolo, una presa di corrente per ricaricare smartphone e dispositivi vari, a volte una piccola TV.

 

Il tempo di permanenza nelle capsule è rigidamente regolamentato: si tratta dei Nine Hours Hotel, nel senso che non si può permanere più di nove ore, un’ora per sistemarsi, sette per dormire, un’altra ora per prepararsi alla partenza: il che significa che, se si vuole pernottare per più di una notte in un capsule hotel, bisogna fare ogni giorno check in e check out. Tutto calcolato!

Vantaggi e svantaggi

Perché scegliere una sistemazione spartana come questa? Quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi?


  • C’è sicuramente un vantaggio economico, anche se un buon capsule hotel non costa poi tanto meno rispetto ad una camera in un hotel standard.

  • La posizione: come abbiamo sottolineato, i capsule hotel si trovano vicinissimi a terminal aeroportuali o a stazioni, rendendo agevole il prendere il primo volo del mattino e un treno all’alba.

  • Per un non-giapponese, certamente la curiosità di vivere un’esperienza insolita.


Come ci sono i pro, ci sono sicuramente anche i contro. Vediamone alcuni:

  • Le dimensioni, che non ne fanno certo una sistemazione ideale per un claustrofobico. Benché abbastanza confortevoli, queste capsule non lo sono mai quanto una stanza. Poi, non è possibile portarsi una valigia o uno zaino in camera, quindi bisogna prepararsi il cambio di biancheria dalla sera, aprendo la valigia negli appositi spazi comuni. Insomma, non è proprio il massimo.

  • La divisione per sesso: uomini e donne hanno capsule su piani diversi, anzi nei capsule hotel storici, le donne non sono proprio ammesse, quindi, se viaggiate in coppia, dovete rinunciare a questa esperienza o viverla separatamente.
  • E da noi?

    La filosofia del capsule hotel sta cominciando a prendere piede anche in Europa: a Mosca, l’aeroporto si è dotato di ”Sleep-box” dal design semplice e pulito, a Londra la migliore soluzione per chi ha bisogno di un posto dove riposarsi tra un volo e l’altro è il Bloc Hotel, a pochi passi dal terminal delle partenze di Gatwick, con cabine dotate anche di doccia, ad Amsterdam è sorto il City Hub dal design futuristico e dalla concierge digitale.

     

    Milano è stata la prima grande città in Europa a sviluppare questa tipologia di sistemazione a basso costo. Da noi non si tratta di cuccette ma di moduli a cabine (esistono anche cabine doppie e familiari) come quelli presenti a Malpensa e in altri aeroporti italiani. Ci sono cabine “smart lounge” a Bergamo, a Venezia, a Verona, a Torino e anche a Napoli. Proprio a Napoli, delle 42 cabine disponibili nel capsule hotel che sorge a pochi metri dal teminal aeroportuale, due sono dedicate ai diversamente abili.

     

    Sì, ”smart lounge” per una “smart hospitality”, cioè moduli completamente automatizzati in cui si accede digitando sul tablet di interfaccia il proprio numero di cellulare e il proprio indirizzo mail.

     

    Tutto è automatizzato, gli accessi e le pulizie sono gestiti quasi del tutto in assenza di personale; le lenzuola si cambiano automaticamente ad ogni ingresso con un sistema a rotolo, all’interno della cabina si trovano prese per ricaricare i vari dispositivi elettronici, Internet gratuito e un servizio di entertainment sul tablet interno che consente al viaggiatore di rilassarsi vedendo film a sua scelta.

     

    E’ anche possibile lavorare al computer sul piccolo desk presente all’interno della cabina. Le capsule, inoltre, sono continuamente igienizzate. Il pagamento può essere calcolato in base alle ore di utilizzo (per esempio, nelle ore di attesa di un volo intercontinentale in coincidenza) o per l’intera notte.

    E tu cosa ne pensi?


    • Dormiresti in un capsule hotel, dovendo prendere un volo o un treno all’alba?

    • Pensi che i capsule hotel possano rappresentare la nuova frontiera dell’ospitalità low cost?

    • Quali suggerimenti ti sentiresti di dare per rendere più confortevole il pernottamento in un capsule hotel?

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