Abbiamo affrontato anche questa volta un tema di grande attualità: si tratta di esaminare uno degli scenari più affascinanti ma anche più inquietanti che ci riserva il nostro prossimo futuro, quel mondo in cui il reale e il virtuale risultano interconnessi: il Metaverso. Abbiamo chiesto ai nostri cittadini di dirci se ne sanno già abbastanza e se questo nuovo “Universo Oltre” li affascina. Con circa 2000 voti, i cittadini di OpinionCity si sono espressi così:

SI 61% 

NO 39% 

Metaverso, il Mondo Oltre 

Partiamo dal nome, che già ci dice qualcosa, e proviamo a capire insieme di che cosa si tratta.  

La parola Metaverso deriva dal termine ”Universo”, modificato dal prefisso ”Meta” che in greco vuol dire “Oltre”. Una sorta di mondo parallelo che si sovrappone al mondo fisico, in cui gli utenti possono interagire in modo diretto, utilizzando un mix di dispositivi come quelli per la realtà virtuale o per la realtà aumentata, uno spazio digitale in cui il nostro avatar può muoversi, interagire con altre persone collegate e compiere azioni.  

Il Metaverso ci proietta nella rete e la presenza virtuale viene condivisa da tutte le persone che entrano a farne parte. Qui è veramente possibile vivere un’altra vita, svolgere attività, avere un’identità digitale. 

Ma andiamo con ordine e proviamo a rispondere ad alcune domande. 

Come e quando è nato il Metaverso? Il termine “Metaverso” è stato coniato dallo scrittore di fantascienza Neal Stephenson nel suo romanzo “Snow Crash” del 1992, ma solo di recente, ossia da quando Facebook ha deciso di denominare “Meta” la holding del Gruppo, la parola è entrata a far parte del nostro vocabolario.  

Un mondo digitale, dunque. Ma qualcosa del genere aveva già fatto la sua apparizione circa venti anni fa, con il gioco digitale Second Life, della americana Linden Lab. Nel suo momento di maggior splendore, nel 2013, Second Life contava circa un milione di utenti attivi. In questo mondo fantastico, gli utenti si muovono attraverso i loro avatar, una sorta di alter-ego, come su di una grande scacchiera e possono utilizzare una moneta virtuale per i loro scambi commerciali.  

Come è fatto il Metaverso? Per quanto il Metaverso sia ancora un progetto in corso, cominciano a delinearsi le prime caratteristiche: 

  • Si tratta di spazi tridimensionali dove gli utenti si muovono liberamente utilizzando degli avatar; qui si può giocare, creare, lavorare e anche concludere accordi commerciali. 
  • Il metaverso non è di proprietà delle aziende, ma si tratta di una struttura tecnica condivisa. 
  • Gli spazi virtuali possono essere creati dagli utenti stessi che li mettono a disposizione di altri utenti. 
  • Per rendere possibile il collegamento tra lo spazio reale e quello digitale si usano la realtà aumentata e tecnologie di realtà ibride
  • Si possono utilizzare valute virtuali e reali

Insomma, il Metaverso si sviluppa nel digitale, la sua materia è composta dai dati e dalle informazioni, la sua struttura è spazio-temporale, come l’universo fisico. E’ una struttura composta da lunghezza, larghezza, profondità e tempo, un cyberspazio creato e alimentato dalle reti globali di comunicazione. 

Che cos’è un avatar? La parola è di origine sanscrita, l’antica lingua indiana, e nella tradizione induista indica una “incarnazione” o la discesa sulla terra della divinità, in particolare di Visnù, che può apparire di volta in volta sotto diverse forme. Nel linguaggio del Metaverso, un avatar è l’immagine scelta per rappresentare la propria utenza in comunità virtuali, luoghi di aggregazione o di gioco online. 

Come si accede al Metaverso? Il Metaverso dovrebbe essere facilmente accessibile anche per chi non possiede particolari competenze informatiche. Sono necessari solo un computer (o uno smartphone) con una connessione Internet, un account su una delle piattaforme collegate con il metaverso e dei visori per la realtà aumentata in modo da rendere più immersiva l’esperienza. 

Che cosa si può fare nel Metaverso? Le possibilità di applicazione sembrano veramente illimitate: si va dal gioco e intrattenimento, con creazione di spettacoli virtuali in grado di accogliere un pubblico praticamente illimitato, al mondo della moda che può offrire grandi eventi immersivi ai brand del lusso.  

La formazione e l’istruzione potrebbero trovare nel Metaverso l’ambiente favorevole ad esperienze realmente innovative, ma anche il mondo del marketing e della comunicazione possono trovare nuovi spazi e nuove modalità espressive. Per non parlare poi di tutto quello che riguarda lo smart working: le conference call non saranno più svolte tramite piattaforme come Zoom in cui ci si relazione con i colleghi ridotti a faccine racchiuse in piccoli riquadri sullo schermo, ma potranno essere realtà immersive alle quali si partecipa attraverso gli avatar.  

Si potrà “viaggiare” (già si parla di “Synthtravel”) e visitare luoghi e città senza muoversi da casa, ma non come facciamo oggi tramite lo schermo del televisore, ma vivendo in modo immersivo l’esperienza del viaggio e conoscendo in anteprima chi ci ospiterà. Ma l’attività probabilmente più redditizia potrebbe essere la compravendita di proprietà immobiliari virtuali.  

Metaverso, web e privacy 

Questo Universo Oltre non andrà a sostituire il web, ma anzi le due realtà dovrebbero integrarsi e interagire, consentendo agli utenti di passare agevolmente dall’una all’altra e viceversa.  

Ovviamente, la nascita del metaverso apre il campo ad una serie di interrogativi e problemi quali, per esempio, quelli della proprietà intellettuale, dell’integrazione tra economia reale e virtuale, quelli legati alla privacy. 

Altro problema importante riguarda l’identità personale: un avatar non è solo una icona grafica, ma è il rappresentante dell’identità di una persona. Quali sono i suoi diritti e le sue responsabilità? 

Metaverso, una grande opportunità di crescita 

Una società americana, la McKinsey con un suo recente studio, Value creation on metaverse, ha cercato di stimare il potenziale economico del Metaverso. Ebbene, la stima che ne viene fuori ci dice che entro il 2030 il Metaverso arriverà a valere 5 trilioni di dollari preannunciandosi come la più grande nuova opportunità di crescita per diversi settori nel prossimo decennio!  

E tu cosa ne pensi? 

  • Sei affascinato delle nuove possibilità di un mondo sempre più immersivo? 
  • Temi che il mondo virtuale possa prendere il sopravvento sul mondo reale? 
  • Pensi che l’utilizzo degli avatar possa creare crisi di identità in persone psicologicamente fragili? 

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