Turista o viaggiatore? Sicuramente avete letto tante volte questa domanda. Forse vi siete chiesti se ci sia davvero una differenza sostanziale o una contrapposizione netta tra i due stili di vacanzieri o piuttosto se in ciascuno di noi non coesistano le due identità e, a seconda dei momenti e delle situazioni, prevalga l’una o l’altra.

 

E perché mai chi si considera “viaggiatore” guarda con un po’ di sufficienza chi invece sente di rientrare nella categoria del “turista”?

 

Per conoscere meglio i gusti, gli stili di vita e anche le esigenze in fatto di vacanze della nostra community, abbiamo voluto interrogare i nostri cittadini: siete più “turisti” o più “viaggiatori”?

 

Con oltre 7000 risposte, i cittadini di OpinionCity si sono espressi così:

 

TURISTA 42%
VIAGGIATORE 58%

Quando è nato il turismo moderno ?

Per individuare la data di nascita del turismo come lo intendiamo oggi, bisogna risalire alla nascita del treno e delle grandi navi a vapore, mezzi in grado di spostare un gran numero di persone contemporaneamente. Ma non bastano i mezzi di trasporto: ci vuole una grande intuizione per trasformare il treno, nato per il trasporto di operai, in un mezzo di svago e di divertimento.

 

E’ tutto merito, o colpa a seconda dei punti di vista, di Thomas Cook. Chi è? L’inventore del turismo moderno, il santo patrono del turismo di massa, colui che circa 150 anni fa fondò a Londra la prima agenzia di viaggi e che vendette i primi tour organizzati come dei veri e propri “pacchetti” comprendenti diversi servizi. Il primo tour in assoluto fu un viaggio in treno da Leicester a Loughborough per oltre 500 operai, comprendente il biglietto di andata e ritorno e un pasto.

 

Da allora il turismo è diventata una vera e propria industria sempre più raffinata, e il concetto stesso di viaggio si è radicalmente trasformato.

 

Prima di Cook, infatti, l’esperienza del viaggio era qualcosa di molto costoso, riservato a pochi eletti, danarosi, inquieti alla ricerca dell’ignoto o a giovani rampolli di famiglie altolocate che completavano con il tour d’Europa la loro formazione culturale.

Turista o viaggiatore: una frattura insanabile?

Non sarebbe difficile tracciare buffi ritratti dell’uno e dell’altro vacanziere-tipo, accentuandone caratteristiche e piccole manie.

 

Turista è chi lavora tutto l’anno e non ne vuole sapere di “lavorare” anche quando è in ferie. Chi torna per molti anni di seguito nello stesso luogo perché si è trovato tanto bene. Quello che si dà appuntamento alla prossima estate con gli amici vicini di ombrellone per organizzare le cenette in giardino. Quello che preferisce il viaggio organizzato, definito nei particolari e guai se ci sono imprevisti. Quello che anche in Africa pretende di trovare gli spaghetti e il caffè. Eccetera eccetera…

 

Viaggiatore è chi vuole scegliere tutto in prima persona e sul momento, accollandosi anche il rischio di imprevisti e difficoltà, anzi, la difficoltà fa parte del viaggio. E’ colui che vuole vivere un luogo nella sua vera natura per capirla a fondo. E’ quello che si sposta con mezzi pubblici o anche in autostop, l’importante è che si tratti di trasporti low cost. Mangia di tutto senza farsi troppe domande, e pazienza se si becca la diarrea del viaggiatore.

 

Ovviamente sappiamo che sono un po’ dei luoghi comuni e anche un po’ dei pregiudizi. Tutti noi nella vita siamo stati a volte turisti, a volte viaggiatori. Sappiamo anche che spesso le scelte sono condizionate da esigenze familiari, dalla presenza di bambini piccoli o di persone anziane, dal numero limitato di giorni di ferie e dal periodo in cui a volte siamo obbligati ad organizzare le nostre vacanze.

 

Quindi, non è importante a quale categoria apparteniamo, l’importante è viaggiare (rispettando sempre l’ambiente!).

Le nuove frontiere del turismo

Da qualche anno si è aggiunta una nuova tipologia di turista-viaggiatore che sta gradualmente e costantemente affermandosi: quella del viaggiatore “lento”. E’ nato così il viaggio “slow” che sta affascinando anche in Italia un numero crescente di persone.

 

E’ un nuovo modo di intendere la vacanza, in cui la spinta è la ricerca di autenticità, e che è in grado di regalare esperienze personalizzate e ricche di significato. E’ un turismo in controtendenza che fa preferire i borghi sospesi nel tempo alle città caotiche invase dal turismo di massa, rispettoso del territorio e dell’ambiente.

 

E così, a piedi o in bicicletta, si riscoprono vecchie strade e borghi bellissimi e semi-sconosciuti, si visitano santuari e conventi, si riscoprono gli antichi itinerari dei pellegrini, si costeggiano ruscelli, si fanno esperienze di bird-watching, si mangia ottimo cibo locale in osterie di paese.

 

E non ci sono solo i piedi e la bici per spostarsi: in tutt’Italia è un fiorire di treni storici, itinerari a cavallo o a dorso di mulo… e si soggiorna in graziosi bed & breakfast, fattorie didattiche, alberghi diffusi, foresterie di conventi, il tutto con un occhio al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale.

 

Si tratta, insomma, di un turismo post-moderno che privilegia le emozioni, regala relax al corpo e alla mente, arricchisce di esperienze inattese.

E tu cosa ne pensi?

  • Trovi che ci sia una contrapposizione netta tra il turista e il viaggiatore o che ciascuno di noi sia un po’ l’uno e un po’ l’altro?
  • Qual è lo stile di vacanza che ti si addice di più? La vacanza tutto relax o quella avventurosa?
  • Quali suggerimenti ti sentiresti di dare perché le vacanze, soggiorno tranquillo o viaggio avventuroso che siano, siano comunque ecosostenibili?

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