Oltre 3800 cittadini di OpinionCity hanno ritenuto giusto intervenire nel sondaggio della nostra nuova campagna sullo sviluppo sostenibile. I nostri cittadini si esprimono così:
il 73% ha risposto spesso/qualche volta
il 37% ha risposto raramente/mai

Bella e … possibile

Ancora un appuntamento della campagna di comunicazione di OpinionCity “Non chiederti cosa può fare il mondo per te, ma cosa puoi fare tu per il mondo”. La nostra community intende così confermare il proprio impegno nel diffondere il rispetto per l’ambiente in cui viviamo, a partire dai piccoli gesti e dalle scelte che, come consumatori, compiamo ogni giorno. Non dobbiamo chiederci cosa possa fare il mondo per noi, ma cosa possiamo fare noi per il mondo. I nostri comportamenti e le nostre scelte contano! Unisciti a noi!

Si parla tanto di sostenibilità, di etica e di consumo consapevole in molti settori, dal cibo alla moda, ma nel settore del beauty gli stessi concetti hanno qualche difficoltà a farsi largo. Ci sono voluti anni perché si affermasse l’idea del cruelty free, cioè che i prodotti cosmetici non debbano essere sperimentati su animali, ma ora è necessario fare ulteriori passi avanti. Dobbiamo comprendere tutti che un prodotto di bellezza deve certamente essere efficace ma senza arrecare danni all’ambiente e a conti fatti a noi stessi.

Ancora sono poche le persone che hanno imparato a leggere e decifrare l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), la nomenclatura utilizzata a livello internazionale per identificare gli ingredienti presenti in un prodotto cosmetico così come essi vengono indicati nell’elenco riportato sull’ etichetta.

Ebbene, sono tante le sostanze da evitare accuratamente:

  • i siliconi: coprono la pelle impedendo la naturale funzione di questo organo

  • gli oli minerali: derivati dal petrolio, tendono a ostruire la pelle

  • i parabeni: possono provocare squilibri ormonali

  • gli ftalati: hanno impatto tossico sulla vita degli uomini e degli animali

  • il glicol propilenico: derivato dal petrolio, indicato come Pg, si trova in prodotti per make-up, capelli, lozioni, dopobarba, deodoranti, colluttori, dentifrici

  • l’ EDTA: un chelante dei metalli e non facilmente biodegradabile

  • gli acrilati: derivati dal petrolio

  • gli OGM: non si conosce abbastanza sull’impatto dell’uso a lungo termine

Ma c’è un ingrediente in particolare su cui negli ultimi tempi è cominciata in tutto il mondo una grande battaglia di civiltà: i microgranuli, principalmente di polietilene (indicato con la sigla PE) che sono minuscole particelle di plastica che si trovano in prodotti di grande diffusione. Non sono solo marche di secondo piano ad utilizzare le malefiche sferette, anzi … molti marchi di lusso ne fanno largo uso e addirittura ne troviamo in prodotti che si spacciano per “naturalI”!

Scrub per il viso e per il corpo che ringiovaniscono la pelle lasciandola morbida e luminosa, dentifrici che rendono i nostri denti immediatamente più bianchi e smaglianti… ricordate quanti spot pubblicitari hanno decantato gli effetti dei “microgranuli”? Ebbene, le magiche sferette altro non sono che microscopici elementi di plastica, derivati quindi dal petrolio e non degradabili, che sono talmente piccoli da sfuggire a qualsiasi tipo di filtro, finendo nelle acque e di conseguenza nell’apparato digerente di crostacei, molluschi e pesci e infine nel nostro.

Se pensate che un solo prodotto da 150 ml può contenere fino a 3 milioni di queste particelle, potete da soli valutare l’entità e la gravità di questo tipo di inquinamento!

Il problema viene … a galla

Si tratta effettivamente di un problema molto serio: si stima infatti che fino a 24 tonnellate di “polvere” di plastica derivata dall’uso di cosmetici si riversi ogni giorno nei mari europei, per un totale di 8600 tonnellate l’anno. E il nostro Mediterraneo è uno dei mari con la più alta concentrazione al mondo di microplastiche!

L’uso di microplastica nei prodotti cosmetici è attualmente proibito in alcuni Paesi, come Canada, Australia e Stati Uniti da luglio 2017. In Europa, Francia e Regno Unito stanno andando nella stessa direzione. Da noi in Italia, invece, le cose vanno a rilento: una proposta di legge che ne vieta l’impiego entro il 2020 è ancora in fase di discussione.

Esistono tuttavia marchi “etici” impegnati su questo tema, alcuni dei quali anche italiani, che utilizzano lo slogan “Get Plastic off my face & Out of our oceans” e che hanno etichette realmente trasparenti in cui sono indicati tutti i loro NO!

Facciamo noi … da filtro!

Intanto, come sempre, siamo noi consumatori che possiamo fare la differenza, evitando l’acquisto di prodotti contenenti microgranuli.

Andiamo a leggere con attenzione le etichette dei nostri prodotti per l’igiene e la cura della persona di utilizzo quotidiano, studiamo l’INCI badando anche all’ordine in cui compaiono i componenti che corrisponde alla loro maggiore o minore presenza nel prodotto, ed evitiamo accuratamente tutti i cosmetici che contengono :

  • polipropilene (PP)

  • polietilene (PE)

  • polietilene tereftalato (PET)

  • polimetil metacrilato (PMMA)

Le ricette della nonna

Come facevano le nostre nonne? Anche loro avevano i loro esfolianti e i loro scrub, ma si trattava di prodotti assolutamente naturali, non nocivi per la pelle né per l’ambiente. Allora … proviamo a recuperarli! Cercando in rete possiamo trovare indicazioni per prepararne una miriade: scrub fatto con fondi di caffè, sale e olio di mandorle, o con farina di avena e miele, con semolino e yogurt… c’è solo da sbizzarrirsi.

E per i dentifrici? anche qui è possibile trovare ricette fai da te facili e anche economiche, per esempio con erbe come salvia, menta e succo di limone o con glicerina e bicarbonato o con aloe vera.

E tu cosa ne pensi?

  • Saresti disposto ad impegnarti privilegiando l’acquisto di prodotti per la cura della persona che non contengano microgranuli di plastica?

  • Conosci marchi di prodotti eco-beauty?

  • Quali suggerimenti ti sentiresti di dare per diffondere tra i consumatori la conoscenza delle problematiche legate all’inquinamento da microgranuli nei cosmetici ?

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