Oltre 2100 cittadini di OpinionCity hanno ritenuto giusto intervenire nel sondaggio della nostra nuova campagna sullo sviluppo sostenibile. I nostri cittadini si esprimono così

SI 97%

NO 3%

Meno imballi … meno sballi!

Ancora un appuntamento della campagna di comunicazione di OpinionCity “Non chiederti cosa può fare il mondo per te, ma cosa puoi fare tu per il mondo”. La nostra community intende così confermare il proprio impegno nel diffondere il rispetto per l’ambiente in cui viviamo, a partire dai piccoli gesti e dalle scelte che, come consumatori, compiamo ogni giorno. Non dobbiamo chiederci cosa possa fare il mondo per noi, ma cosa possiamo fare noi per il mondo. I nostri comportamenti e le nostre scelte contano! Unisciti a noi!

Da quando c’è la raccolta differenziata della spazzatura ci rendiamo conto di quanti sono gli imballaggi che finiscono direttamente dalla borsa della spesa al bidone dei rifiuti: dal cartone che tiene insieme le scatolette di tonno alle vaschette per i latticini, a quelle che contengono frutta e verdura. Gli imballaggi costituiscono la maggior parte dei rifiuti che accumuliamo ogni giorno, basti pensare ai tanti involucri che spesso avvolgono uno stesso prodotto al momento dell’acquisto. E il 90% degli imballaggi è in plastica, dalle bottiglie dell’acqua ai flaconi dei detersivi.

E’ vero che senza imballaggi non esisterebbero i prodotti industriali: l’imballaggio, per esempio, ha il potere di allungare la vita dei generi alimentari. Se non ci fosse il packaging non potremmo conservare pasta, riso e pelati di scorta per tanto tempo. Il contenitore ha il compito di rendere il prodotto disponibile nel tempo e nello spazio svolgendo le funzioni di contenerlo, proteggerlo, conservarlo e presentarlo.

Soffermiamoci però a pensare alle continue allerte per l’inquinamento atmosferico, al rischio di esaurimento di risorse non rinnovabili … non è sufficiente questo per orientarci verso scelte più sostenibili? A cominciare dalla scelta di ridurre gli imballaggi e di sceglierli il più possibile eco-friendly?

Supermercati plastic-free

Secondo alcune autorevoli stime, i supermercati sono responsabili del 40% degli imballaggi di plastica che vengono immessi sul mercato. È giusto dunque che si assumano la responsabilità di agire su questo fronte. E qualcosa si sta muovendo.

Il trend del “plastic-free” è partito nel Regno Unito con il movimento “A plastic planet”: ad esempio, alcuni supermercati hanno sostituito la plastica dei prodotti surgelati con sacchetti di carta riciclabili. Ad Amsterdam, in Olanda, è nato il primo supermercato al mondo in grado di offrire quasi 700 prodotti con imballaggi totalmente privi di plastica. Come? Si utilizza esclusivamente vetro, metallo, cartoncino e biomateriali come cellulosa vegetale, pasta di legno e biofilm.

Sull’onda di questi esempi, recentemente si è aperta negli Stati Uniti una petizione online per chiedere l’apertura di isole plastic- free nei punti vendita di una grande catena di supermercati americani … perché non pensare ad una iniziativa simile anche in Italia?

Sfuso è bello

Sì, di esempi virtuosi ce ne sono, anche nel nostro Paese. E sono sparsi in tutta Italia. Piccoli punti vendita o negozi in franchising o corner dedicati all’interno dei supermercati tradizionali che danno la possibilità di acquistare alimenti e prodotti d’uso comune sfusi, senza l’imballaggio.

Si va dalla pasta alla birra, dall’olio ai pannolini, dal detersivo al riso. Un modo diverso di acquistare i prodotti d’uso più comune, come si faceva qualche decina d’anni fa, quando si scendeva al negozio dietro l’angolo e si comprava “a peso”. La giusta quantità (meno spreco) con meno imballaggi (meno rifiuti). Spesso, questi negozi riescono anche a rispecchiare la filosofia del “km zero” e del cibo locale.

Le nuove frontiere del packaging green

Imballaggi in carta riciclabile, in cartone ondulato, in pasta di cellulosa, in materiali bio-based. biodegradabili, compostabili… Ormai sono molte le aziende produttrici di prodotti alimentari o per la cura della persona, come cosmetici, profumi e saponi, che stanno puntando sulle nuove frontiere del packaging green. Interessante, per esempio, la saponetta avvolta in un imballaggio “seminabile”: una volta immerso in acqua e piantato, si vedrà sbocciare un’erba medicinale.

Negli ultimi anni un numero crescente di imprenditori e ricercatori stanno investendo in materiali e tecniche alternative per trasformare alcuni alimenti come funghi, alghe, latte e bucce di pomodoro in sostanze commestibili che possano sostituire rivestimenti e contenitori tradizionalmente utilizzati per il packaging.

L’interesse parte anche dall’industria stessa: per esempio, importanti aziende produttrici di acqua in bottiglia hanno recentemente siglato un accordo con l’obiettivo di sviluppare nei prossimi 5 anni una bottiglia di plastica completamente biodegradabile, a partire da segatura e da altri materiali di recupero. La tendenza è dunque quella di abbandonare materiali inquinanti in favore dello sviluppo di imballaggi organici e bio.

Packaging idrosolubile…. Packaging commestibile

Packaging idrosolubile…. Packaging commestibile

Si studiano contenitori derivati da semi e frutta a guscio: si tratta di involucri commestibili fatti di noci, frutta secca e semi per contenere cibi sia solidi che liquidi. Nessuno spreco: l’alimento o la bevanda contenuta nell’imballaggio conservano tutta la loro freschezza così come il sapore che anzi risulta esaltato dal suo involucro. Un modo nuovo di interpretare l’arte del packaging che potrebbe rivoluzionare il nostro rapporto con il cibo.

In un futuro non troppo lontano, inoltre, potremo dire addio alle bottiglie di plastica. La bottiglia del futuro ha la forma di una piccola bolla sferica, morbida e trasparente, ma soprattutto è commestibile, economica e biodegradabile. Le bolle sono fatte di una membrana gelatinosa ricavata da alghe marine e possono essere deglutite facilmente. L’obiettivo è quello di rivoluzionare il trasporto (e il consumo) dei liquidi, con un occhio all’ambiente.

E tu cosa ne pensi?

  • Saresti disposto ad impegnarti privilegiando l’acquisto di prodotti con imballaggi ridotti al minimo?

  • Hai mai fatto acquisti in negozi di prodotti sfusi?

  • Quali suggerimenti ti sentiresti di dare per diffondere tra i consumatori la consapevolezza della necessità di fare acquisti con imballaggi ridotti al minimo e il più possibile eco-friendly?

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