Ancora un appuntamento con la campagna di comunicazione di OpinionCity “Non chiederti cosa può fare il mondo per te, ma cosa puoi fare tu per il mondo”. La nostra community intende così confermare il proprio impegno nel diffondere il rispetto per l’ambiente in cui viviamo. Unisciti a noi!

Oltre 1500 cittadini di OpinionCity hanno ritenuto giusto intervenire nel nuovo sondaggio della nostra campagna sullo sviluppo sostenibile.
I nostri cittadini si esprimono così :

SI 95%

NO 5%

Forza, allora, bisogna agire di conseguenza! Esaminiamo insieme quali sono i comportamenti corretti da seguire, perché, è bene ricordarlo, non dobbiamo chiederci cosa possa fare il mondo per noi, ma cosa possiamo fare noi per il mondo.

Acqua azzurra, acqua chiara …

Sapevate che il nostro Paese è il maggior consumatore in Europa di acqua confezionata in bottiglia? E il terzo al mondo dopo gli Emirati Arabi e il Messico? Sono da capogiro le cifre che ci danno conto di questo mercato in continua espansione da qualche decennio: pensate che superiamo i 14 miliardi di litri confezionati all’anno! Ciascuno di noi ne consuma quasi 200 litri l’anno, il resto viene esportato.

Perché un tale consumo di acqua imbottigliata? Siamo tutti coscienti non solo dell’impatto ambientale dovuto allo smaltimento di tonnellate di plastica, ma anche della quantità di emissioni di anidride carbonica dovute al trasporto su gomma e alla distribuzione capillare e quotidiana delle confezioni.

E allora? Un tale consumo è giustificato da una pessima qualità dell’acqua che sgorga dai nostri rubinetti? O si tratta solo di campagne di comunicazione di marketing molto ben riuscite che sfruttano anche luoghi comuni e falsi miti? Proviamo ad esaminare insieme la situazione.

Il Vero/Falso dell’acqua in bottiglia

Cominciamo provando a sfatare alcuni falsi miti.

  • L’acqua in bottiglia è di migliore qualità o più sicura dell’acqua di rubinetto: FALSO.

    L’acqua dell’acquedotto è sottoposta a continui e rigorosi controlli che ne garantiscono le qualità organolettiche e la sicurezza chimica e microbiologica. Questi controlli, anche settimanali, permettono di rilevare qualsiasi variazione delle sostanze potenzialmente nocive. Il fatto che l’acqua dell’acquedotto viaggi attraverso tubature prima di arrivare al nostro rubinetto non la rende meno salubre anche perché si tratta di acqua che fluisce continuamente, mentre l’acqua imbottigliate rischia di ristagnare anche a lungo a contatto della plastica.

  • Il calcare contenuto nell’acqua di rubinetto può far male alla salute: FALSO.

    Il calcare (carbonato di calcio) contenuto nell’acqua di rubinetto può danneggiare gli elettrodomestici ma non è certo tale da provocare calcoli ai reni. Il calcio presente nell’acqua viene assorbito esattamente come quello presente nel latte: forse consideriamo nocivi per la nostra dieta latte e latticini per questo?

  • Le acque minerali ci aiutano a depurarci o a mantenerci in forma: FALSO.

    Ci sono tanti spot pubblicitari che ci presentano queste acque come veri e propri trattamenti di bellezza e che riescono a fare molta presa su un pubblico attento all’aspetto esteriore e alla forma fisica. Ma si tratta solo di un falso mito volto a condizionare la scelta del consumatore.

  • Le acque minerali provengono da fonti di alta montagna o da ghiacciai: FALSO.

    Le acque minerali provengono da falde sotterranee più o meno profonde e spesso vengono imbottigliate in luoghi molto diversi da quelli che la denominazione commerciale ci porta a credere.

Cosa ci dicono le etichette?

Nel caso delle acque imbottigliate, non sempre le etichette aiutano il consumatore nella valutazione e nella scelta. Per esempio, in molte etichette, la bottiglia di plastica (che, ricordiamo, impiega in media 10 secoli per decomporsi) viene presentata con una sorta di immagine benevola ed ecologica: il PET che le compone è presentato come riciclabile al 100%, tralasciando il grave problema dell’impatto ambientale legato alla produzione, movimentazione e smaltimento della plastica. Inoltre, ci si “dimentica” della frazione di bottiglie che non viene riciclata perché non differenziata!

Le etichette poi non ci dicono tutto sulla qualità dell’acqua: per esempio, la presenza di alcuni elementi indesiderabili viene semplicemente omessa, perché la legge lo consente; oppure si ricorre ad un piccolo trucco: invece di indicare la concentrazione di elemento in mg/L, si utilizza come unità i gr/L in modo che il nostro occhio colga a prima vista un piccolissimo 0,00…. Questo espediente viene utilizzato in particolar modo per far apparire basso il residuo fisso o la concentrazione di sodio.

Chi ci guadagna?

In questo gigantesco giro d’affari ci guadagnano tutti, e tanto, tranne l’ambiente. Pensate che in Italia chi imbottiglia, paga la materia prima, cioè l’acqua, mediamente un millesimo di euro al litro. Un prezzo veramente irrisorio! E le bottiglie? In Italia l’utilizzo di bottiglie in vetro si è ridotto solo al 5% del totale: tutto il resto è dominio incontrastato della plastica. Le bottiglie piccole da portare con sé in borsa e addirittura le baby bottle hanno poi un rapporto ancora più sfavorevole tra plastica e acqua. Inoltre, si stanno diffondendo sempre più le bottiglie con cappuccio apri-e-chiudi che non sono ricaricabili e quindi destinate ad essere eliminate dopo un uso singolo.

Pensate poi ai costi dovuti alla pubblicità, ai testimonial più o meno noti, ai designer delle bottiglie, alle carte delle acque, agli idro- sommelier che nei ristoranti alla moda sono in grado di suggerire il migliore abbinamento tra acque e cibo….. e soffermatevi a considerare che il costo di un litro d’acqua di rubinetto si aggira intorno a 0,0015 euro! Sono motivi sufficienti per spingere il mercato dell’acqua in bottiglia?

E le caraffe filtranti?

Possono essere una soluzione le caraffe filtranti? Si stanno diffondendo da qualche anno sul mercato e cominciano ad essere guardate con favore anche dalle associazioni di tutela dei consumatori. Queste caraffe possono essere utili per addolcire acque particolarmente dure o per migliorare il gusto dell’acqua del rubinetto se non ci è particolarmente gradito. E sicuramente hanno il vantaggio di farci risparmiare un bel po’ di soldi in un anno, ci evitano di portare pesi, di consentono di risparmiare spazio in cucina e soprattutto niente plastica e zero inquinamento da trasporto merci!

E tu cosa ne pensi?

  • Saresti disposto a ridurre il tuo consumo di acqua in bottiglia a favore di quella del rubinetto per ridurre l’impatto ambientale della plastica?

  • Pensi che sia utile/necessario sensibilizzare i cittadini verso l’utilizzo dell’acqua pubblica?

  • Nella tua città esistono “casette dell’acqua” (servizi di erogazione di acqua pubblica di qualità)?

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