È stato uno dei temi dominanti durante Expo 2015 e adesso finalmente la buona notizia tanto attesa: anche l’Italia ha la sua legge contro lo spreco alimentare e contro lo spreco dei farmaci. E’ una legge “anomala” nel panorama delle leggi che siamo soliti incontrare nel senso che è una legge che non sanziona, ma al contrario premia, invita, sostiene, incoraggia a non sprecare risorse importanti quali cibo e medicine.

 

Il Senato, con 181 voti a favore, 2 contrari e 16 astenuti, ha approvato la legge Gadda, antisprechi: il recupero e la donazione del cibo sono favoriti per legge. Non ci sarà alcuna sanzione per chi non si adegua, ma al contrario, sarà tutto puntato sugli incentivi. I comuni potranno ridurre le tasse sui rifiuti alle imprese che doneranno cibo a chi ne ha necessità; ci saranno facilitazioni fiscali e tagli alla burocrazia per invogliare le aziende a regalare le eccedenze; i ristoranti proporranno family bag per portarsi a casa gli avanzi incoraggiando quindi questa pratica.

 

Quella approvata il 2 agosto scorso è una legge che incentiva a donare piuttosto che buttare. Ora ristoranti, supermercati, mercati, ma anche produttori agricoli hanno il via libera a donare il cibo in eccedenza ad associazioni ed enti caritatevoli. Via libera anche per i farmaci.

 

E’ paradossale che 6 milioni di persone in Italia vivano sotto la soglia di povertà e che intanto nelle città assediate dai rifiuti, si gettino ogni anno 12 miliardi di euro in alimenti commestibili.

 

Esistono già da tempo imprese (per esempio Last Minute Market, Fondazione Banco Alimentare) che recuperano i prodotti invenduti ma ancora perfettamente utilizzabili a favore di organizzazioni caritative, accompagnando l’impresa lungo tutte le fasi del processo di recupero: dall’individuazione e “certificazione” degli enti beneficiari sul territorio, in conformità alle disposizioni vigenti, alla predisposizione della relativa documentazione, alla gestione.

 

Con questa legge probabilmente ci sarà una maggiore sensibilità, una maggiore attenzione a vantaggio di tutta la comunità.

 

E anche noi, nei nostri Centri di Prova, nei diversi Testpoint situati a Bologna, Milano, Roma e Napoli già da tempo andiamo in questa direzione. Spesso si verifica che alla fine dei vari test che si realizzano nelle diverse sedi rimangano dei prodotti in giacenza, freschi e a lunga conservazione, sia food, sia non food.

 

Una volta stabilito che è possibile distribuire i prodotti rimasti ci attiviamo affinché le diverse Fondazioni che si prendono cura di persone in difficoltà e con cui siamo in contatto ormai da tempo, ne possano beneficiare.

 

A Milano a volte riusciamo a distribuire anche cibo fresco, proprio quello avanzato dai consumatori che partecipano ai singoli Test, a persone che gestiscono canili e gattili soddisfacendo quindi anche un altro tipo di bisogno.

 

E’ un piacere veder andare via i volontari con i prodotti destinati all’aiuto di altre persone, o di piccoli animali. E’ un punto di partenza per costruire insieme ad altri e mantenere viva una comunità solidale e che sappia prendersi cura. Siamo sempre debitori nei confronti di chi ha avuto meno dalla vita; quando è possibile è giusto mettere a disposizione e condividere.

 

Laura Parodi