Sono ormai lontani i tempi in cui il carcere era concepito soltanto come uno strumento punitivo.
Oggi si pone sempre più l’accento, come è giusto che sia, sulla funzione rieducativa e di reinserimento nella società della detenzione, reinserimento che sarebbe impossibile raggiungere senza passare attraverso il lavoro.
Molti detenuti infatti svolgono ogni giorno lavori necessari al buon funzionamento della struttura, come fare le pulizie o lavorare in cucina, ma ci sono anche moltissimi tipi di progetti organizzati da cooperative esterne a cui detenuti e detenute possono partecipare.
In varie carceri italiane, come quello di Siracusa, di Opera (Mi), di Pozzuoli (Na), sono attivi progetti che coinvolgono detenuti e detenute, regolarmente retribuiti, nella produzione di alimenti, come caffè, dolci, formaggi, di vini e prodotti tessili, come borse e foulard.
Molti dei prodotti finali di queste lavorazioni risultano essere di grande qualità e molto apprezzati dai consumatori.
Per detenuti e detenute partecipare a questi progetti presenta molti aspetti positivi, spesso acquisiscono competenze spendibili una volta terminato il periodo di detenzione e molti raccontano di sentirsi soddisfatti e appagati da questo tipo di attività.
In questo video detenute e operatrici del carcere femminile di Pozzuoli ci raccontano la loro esperienza lavorativa nella produzione del caffè “Lazzarelle”:
-Una curiosità
Molti di questi prodotti hanno nomi davvero fantasiosi e ironici.
Abbiamo ad esempio i “Banda Biscotti” prodotti nel carcere di Verbania, il formaggio “Galeghiotto” prodotto in varie carceri sarde, il vino “Valelapena” di quello di Alba o il cioccolato “Dolci Libertà” del carcere di Busto Arstizio.
-Dove acquistare questi prodotti
E’ possibile acquistare questi prodotti dal “sapore” etico in comuni negozi o caffè, principalmente situati nella città o nella regione in cui si trova il carcere all’interno del quale è avvenuta quella specifica produzione.
Sul sito del ministero della giustizia (!) è disponibile una vetrina online per scoprire quali sono e dove poter acquistare tutti gli articoli prodotti o confezionati da detenute e detenuti provenienti da tutta Italia.
-E voi? Cosa ne pensate?
Sapevate dell’esistenza di questo tipo di attività all’interno degli istituti penitenziari? Avete mai acquistato uno di questi prodotti?
Scrivete qui sotto un commento e, se non lo avete già fatto, iscrivetevi alla nostra community online, potrete partecipare ai nostri test di prodotto e…tanto altro ancora!
Livia Martini
Penso che sia un’ottima iniziativa, utile sia alla comunità che ai carcerati che così possono imparare un mestiere.
ottima idea!! ma in giro non ne ho mai visto in vendita altrimenti ne avrei comprato sicuramente..
Qualche temponfa ho comprato dei vini prodotti dai carcerati, erano di una qualità eccellente fatti con le migliori uve.
Non sapevo di questa iniziativa, ma trovo che sia utile per loro rendersi utili e imparare cose nuove per il futuro…
Buona iniziativa
Mi piace tantissimo questa iniziativa perché per chi sta in carcere è importantissimo non perdere fiducia in sé stessi sapendo di essere utili in qualche modo, non rimanere fermi semplicemente ad aspettare che passi il tempo della loro pena e non perdere il contatto con la realtà. E poi così qualcuno potrebbe anche imparare un mestiere o trovare uno scopo nella vita. Mi piace davvero! Un applauso a chi ha inventato i nomi dei prodotti: sto ancora ridendo, bellissimi! XD
Ottima idea!! Ma in giro non ne ho mai visto nei punti vendita…
ottima iniziativa
Ciao Livia,; interessanti tutti questi progetti di recupero e di reinserimento nel mondo del lavoro dei detenuti. Un plauso a tutti coloro che ne sono coinvolti ???
No non conoscevo questa iniziativa in particolare, conoscevo l’abbigliamento donna e bambino prodotto dalle carcerate, ho acquistato spesso prodotti di San Patrignano, ma credo che sia solo positiva, per loro per impegnare il periodo della reclusione e prepararsi ad uscire e reintegrarsi, per noi per avvicinarci a realtà diverse dalle nostre.
Si conoscevo queste iniziative, ma i punti vendita dei loro prodotti ce ne sono pochissimi credo.E’ un’ ottima opportunità per poter aiutare chi pur avendo commesso un’errore vuole cambiare e sopratutto cercare valori più sani.Da come ho letto in alcuni giornali e sentito in tv i loro prodotti sono davvero eccellenti e questo non fà altro che testimoniare l’impegno che ci mettono e la volontà ad imparare qualcosa che li possa aiutare anche in un futuro!
Ritengo che sia un ottima iniziativa in quanto, le persone che finiscono in carcere lo fanno per mancanza di lavoro ed in questo modo magari riescono anche a trovare una loro collocazione sociale
Ho trovato i prodotti “Banda Biscotti” da Eataly, questo garantisce l’ottima qualita’ di prodotti.
Iniziativa molto positiva, almeno imparano un mestiere e una volta usciti dal carcere hanno la possibilita’ di rifarsi una vita e guadagnarsi da vivere onestamente.
Il carcere dovrebbe istruire e non punire. Ottima iniziativa, dovrebbero far distribuire i prodotti nei supermercati. Li proverei senz’altro.
Ottima iniziativa. Ne ero venuta a conoscenza tramite la stampa ma secondo me andrebbe pubblicizzata di più e i prodotti dovrebbero essere presenti anche nei supermercati
iniziativa veramente valida, però io che vivo nella periferia della città non ho mai occasione di poter partecipare all’acquisto di questi prodotti che vengono preparati da validi fornai e pasticcieri che purtroppo vivono in carcere, ma condivido pienamente con l’iniziativa che potrebbe essere estesa a qualche catena di supermercati.
Ottima idea, mi piacerebbe provare.
È davvero un ottima iniziativa,almeno si impegnano in qualcosa…non ne avevo mai sentito parlare prima e non sapevo che li vendessero nei negozi. Trovo il tutto davvero ottimo per riabilitare e rieducare persone detenute magari acquistano un po di autostima impegnandosi in qualcosa.
addirittura retribuiti….. assurdo…… mi dispiace ma non sono assolutamente d’accordo con voi! ognuno ovviamente ha i suoi pensieri e punti di vista! farli lavorare bene ma essere stipendiati dopo che possibilmente hanno ucciso o violentato qualcuno no no no! non comprerei i loro prodotti soprattutto sapendo che andranno a loro! il lupo perde il pelo, ma non il vizio (nel 90% dei casi).
É un’ottima cosa…un’esperienza per loro di lavoro..visto che cmq devono stare li per un po’ di tempo…e un’esperienza per altri che comprano le cose fatte da loro …
è un ottima iniziativa almeno si mantengono d’assoli
Penso sia un’iniziativa straordinaria. Stare chiusi dentro ad una cella per mesi o anni può essere un’esperienza devastante dal punto di vista psicologico e se le persone vengono abbandonate a loro stesse rischiano di uscire più instabili di prima. Impiegare il proprio tempo e vedere che qualcosa di utile si riesce a fare è sicuramente uno stimolo per queste persone che nella maggior parte dei casi perdono la fiducia in sé stessi. Imparano a collaborare, a rispettare delle regole e a provare piacere nel portare a termine un lavoro. Appoggio assolutamente questo tipo di iniziative.